In campionato due partite e due sconfitte per la squadra di Grassadonia. Da aggiungere alla Coppa Italia: una partita e una sconfitta. Sabato al “Piola” arriva la Cremonese
La Pro Vercelli torna da Ascoli con zero punti, da aggiungere agli zero conquistati nella prima giornata in casa con il Frosinone. La Bianche Casacche – stasera in tenuta gialla – hanno subìto un gol su rigore all’11’ del primo tempo (fallo di Berra su Gigliotti) e non sono riuscite a pareggiare.
L’Ascoli non è una corazzata: ha fatto la sua onesta partita, e come la Pro ha come obiettivo la salvezza: è un’avversaria diretta, quindi. C’è da sperare che questi tre punti non pesino troppo a fine campionato.
Mister Grassadonia – che ora ha la rosa al completo, compreso Vajushi – ha mandato in campo la stessa formazione titolare della prima giornata, con l’unica eccezione di Polidori titolare in attacco e Firenze arretrato a centrocampo; fuori Germano. L’Ascoli, allenato dal duo Fiorin-Maresca, ha schierato un 4-2-3-1 con Rosseti unica punta.
La squadra di Grassadonia recrimina per alcuni episodi accaduti negli ultimi minuti di gara. All’85’, raccogliendo un cross basso di Mammarella, Morra colpisce a due passi dalla porta: Lanni respinge, Raicevic non ci arriva. L’arbitro fischia comunque fuorigioco. Quattro minuti più tardi sugli sviluppi di un corner, Castiglia si coordina dal limite dell’area e lascia partire un sinistro molto potente, deviato in corner da un avversario, forse con un braccio. Mammarella e compagni chiedono il rigore, l’arbitro però non ha dubbi e fischia il calcio d’angolo. Al 94′ infine, cross di Mammarella su punizione, svetta Konate, Lanni in uscita non trattiene e – cadendo all’indietro – butta il pallone nella propria porta; l’arbitro annulla il gol per una presunta carica di Jidayi sul portiere. Vibranti proteste della Pro, ammonito Konate. Finisce 1-0.
Per il resto, se si escludono due belle giocate di Polidori nel primo tempo, il nulla. La prestazione della Pro è stata giudicata dal presidente Massimo Secondo «imbarazzante», i tifosi sono molto delusi: non tanto per i risultati che non arrivano (Vercelli è una piazza paziente…), ma per il gioco che non c’è. In fase di costruzione i tre difensori centrali si scambiano la palla a lungo – e talvolta, pericolosamente, anche con il portiere Nobile – ma non c’è un centrocampista in grado di salire e avviare l’azione. L’unico schema – prevedibilissimo – è cercare Berra e Mammarella sulle fasce, che però raramente riescono a saltare gli omologhi esterni avversari e ad oltrepassare la linea mediana per andare al cross. Polidori (e poi Raicevic) là davanti si sbatte come può, ma se non arrivano palloni giocabili c’è poco da fare. A centrocampo, così come con il Frosinone, gli avversari fanno il bello e il cattivo tempo, la Pro si limita a cercare qualche fallo o qualche deviazione per poter battere calci di punizione o d’angolo: si spera nell’episodio, insomma. Il “progetto” di mister Grassadonia, se c’è, non è ancora stato assimilato dalla squadra.
Sabato 9 al “Piola” arriva la Cremonese, oggi vittoriosa sull’Avellino: dopo due notturne si torna a giocare alle tre del pomeriggio. Il problema, però, in questo momento non è l’orario né l’avversario: è come gioca la Pro, che non convince e non segna. (u.l.)
ASCOLI (4-2-3-1): Lanni; Mogos, Padella, Cinaglia, Gigliotti; Carpani, Buzzegoli; Lores Varela, D’Urso (dal 78′ Mignanelli), Clemenza (dal 59′ Baldini); Rosseti (dal 71′ Bianchi). A disposizione: Ragni, Venditti, Florio, De Santis, Pinto, Addae, Parlati, De Feo, Perez. Allenatore: Fiorin.
PRO VERCELLI (3-5-2): Nobile; Legati, Jidayi, Konate; Berra (dal 71′ Bifulco), Altobelli, Vives (dal 78′ Castiglia), Firenze, Mammarella; Polidori (dal 61′ Raicevic), Morra. A disposizione: Marcone, Barlocco, Bruno, Ghiglione, Grossi, Germano, Pugliese, Rovini, Vajushi. All. Grassadonia.
Arbitro: Giua di Olbia
Rete: 11′ rig. Rosseti (A)
Ammoniti: Berra (PV), Bianchi (A), Konate (PV), Mogos (A)
[nella foto: un contrasto tra Jidayi e Rosseti]
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