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Un regolamento per la designazione degli scrutatori? Macché

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Un regolamento per la designazione degli scrutatori? Macché
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Il nuovo Segretario comunale: la proposta formulata dal gruppo di minoranza è inammissibile e discriminatoria

SALUGGIA. All’ordine del giorno del Consiglio comunale del 15 dicembre c’era un regolamento, proposto dal gruppo di minoranza “Un’altra Saluggia è possibile”, per la nomina degli scrutatori di seggio elettorale. Emanuele Pedrazzini e colleghi, considerato che ultimamente a Saluggia la designazione è avvenuta «lasciando ogni determinazione alla discrezionalità dei membri della Commissione Elettorale», hanno presentato una bozza di regolamento volta a «riaffermare i principi di trasparenza e imparzialità nella selezione» e «garantire un giusto avvicendamento tra gli iscritti all’albo». La proposta prevedeva di dare priorità a «disoccupati e/o studenti» e a «lavoratori o pensionati con reddito individuale lordo fino a 8 mila euro» che, già iscritti all’albo, un mese prima della consultazione elettorale manifestino la disponibilità a ricoprire l’incarico, con il limite di una sola domanda per ogni nucleo familiare e l’esclusione di chi ha svolto le funzioni di scrutatore nella consultazione immediatamente precedente.
La proposta non è stata nemmeno discussa, dal momento che il Segretario comunale Antonella Gaiato ha espresso parere sfavorevole alla proposta di deliberazione. «La legge – ha affermato il Segretario – ha posto sullo stesso piano coloro che si propongono per fare gli scrutatori, pertanto risultano illegittimi i vincoli che il legislatore non ha previsto. I criteri della norma sono stabiliti perché ci sia equilibrio nella nomina. Con i vincoli proposti si creerebbe una discriminazione “al contrario”. Se i richiedenti hanno i requisiti per iscriversi, tali requisiti devono servire anche per essere nominati. Occorre la massima trasparenza nelle nomine. Con il regolamento proposto – ha concluso Gaiato – si violerebbe il principio della “par condicio” tra i richiedenti».

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Par condicio? Tra due mesi vedremo

Sostiene Antonella Gaiato, recentemente approdata all’incarico di segretario comunale a Saluggia, che un regolamento per la nomina degli scrutatori che dia priorità a disoccupati e indigenti è inammissibile perché «violerebbe il principio della “par condicio” tra i richiedenti»: e siccome «occorre la massima trasparenza nelle nomine»… non si può favorire qualcuno a scapito di qualcun altro. Benissimo. Siccome fra poco più di due mesi – ai primi di marzo, pare – si voterà per le elezioni politiche, e quindi a febbraio verranno nominati gli scrutatori, noi saremo lì a vedere se la dottoressa Gaiato riaffermerà gli stessi princìpi di “par condicio” e “massima trasparenza” anche in sede di commissione elettorale. Eh già: perché a Saluggia, da anni, gli scrutatori vengono nominati così: sebbene all’Albo siano iscritte più di cinquanta persone, arriva in Commissione il consigliere Libero Farinelli – già assessore, ora anche vicesindaco – e detta i nomi di quelli prescelti da lui: titolari e riserve. Poi, nella sua magnanimità, permette che quattro o cinque vengano indicati anche dalla minoranza (e Renato Bianco si è sempre prontamente acconciato a questa prassi). Riportiamo quel che abbiamo scritto qualche mese fa, nell’ultima occasione in cui si è fatto così: «La legge lo consente, formalmente non c’è nulla di irregolare. Ma questo metodo di designazione degli scrutatori divide le persone tra “amici di” e cittadini normali, e puzza di clientelismo lontano un miglio. In sostanza: se ti segnala un politico, a fare lo scrutatore ci vai; altrimenti, anche se sei iscritto all’albo da anni, ciccia».
E allora, se la dottoressa Gaiato tiene – quanto noi, e quanto tutti i sinceri democratici – alla “par condicio” e alla “massima trasparenza”, se proprio non può – come il buonsenso consiglierebbe – permettere che venga data la precedenza a chi di quei quattro soldi della paga da scrutatore davvero ha bisogno, anziché trascrivere l’elenco dettato da Farinelli (o chi per esso)… imponga il sorteggio
. Tutti sullo stesso piano, e si estraggano i nomi a sorte. Se non lo farà, e se anch’ella – come chi l’ha preceduta su quello scranno – accetterà il metodo clientelare finora adottato a Saluggia, le ricorderemo quel che ha detto in Consiglio comunale per respingere la proposta della minoranza: «non deve esserci discriminazione», «la legge pone tutti sullo stesso piano». Compresi i clientes di Farinelli.   (u.l.)

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