Trino. In città le delegazioni di Chauvigny, Geisenheim, Banfora e Billericay. Grande lavoro organizzativo e logistico; soddisfazione di Marina Gallarate, presidente del comitato.
Una grande festa che ha coinvolto la città: così si potrebbero descrivere i pochi ma intensi giorni, dal 30 aprile al 3 maggio, durante i quali le rappresentative delle città gemelle hanno soggiornato in Italia: i francesi di Chauvigny, i tedeschi di Geisenheim, gli africani di Banfora, nel Burkina Faso; a loro si sono uniti alcuni inglesi di Billericay, a loro volta gemellati con i cugini d’oltralpe.
Numerosi i momenti comuni, il pranzo e la passeggiata nel Bosco della Partecipanza, la gita in Liguria, la cena e la serata danzante per chiudere la permanenza nel vercellese; dall’altra l’alloggiamento presso le famiglie ha avvicinato gli ospiti alla vita quotidiana, hanno visto come si vive, si mangia, si trascorre il tempo libero, hanno dialogato in più lingue, potuto apprezzare pane, pasta, vino e ovviamente riso, prodotti semplici ma peculiari della dieta italiana.
Molto partecipati gli eventi del sabato pomeriggio, l’inaugurazione della panchina e l’intitolazione di piazza Banfora. Simbolo d’incontro e di progressione nel tempo delle unioni tra le città, la panchina adesso collocata a Trino era stata preceduta da un’altra portata lo scorso anno dai trinesi a Chauvigny e prima ancora, all’origine dei gemellaggi, dono metaforico scambiato tra tedeschi e francesi. La parte istituzionale è stata ridotta a vantaggio di quella collettiva, una divertente scenetta teatralizzata da Paola Buffa e Alessandro Varvelli ha dato il via al battesimo dell’oggetto forgiato dal trinese Alessandro Artico. Ha quindi preso brevemente la parola James Duchesne, cittadino onorario di Trino e promotore dello scambio. Al momento delle fotografie di rito i presidenti attuali e passati dei comitati di gemellaggio, che simpaticamente hanno continuato ad allargare la partecipazione chiamando alla panchina, ormai nascosta, tutti i colleghi ed i collaboratori.
Preceduto dalla Banda, il corteo ha raggiunto la piazzetta tra la chiesa e la biblioteca, il sindaco Alessandro Portinaro e l’omologo banforese Alexis Bahona Soulama hanno scoperto i due cartelli; apparivano molto emozionati mentre la “Giuseppe Verdi” eseguiva l’inno nazionale burkense. I festeggiamenti per il 40° anniversario del gemellaggio con Geisenheim e del 15° con Banfora si sono conclusi con un evento al Teatro civico, con scambio di doni e inni nazionali; a chiudere la Banda ha suonato l’Inno alla gioia.
Nella mattinata invece si era svolto un incontro di tutt’altro genere, le delegazioni avevano affrontato il problema della sicurezza e presentato i propri piani di protezione civile; «è stato un confronto positivo e utile – ha commentato l’assessore Paolo Balocco – i tre Paesi europei hanno schemi simili anche se le attuazioni sono diverse, c’è chi ha già raggiunto le mete che noi ci prefiggiamo. Siamo poi andati a vedere l’area dello scolmatore e sono state messe in funzione le pompe, davvero interessante».
Il lavoro organizzativo e logistico ha richiesto impegno e programmazione, ma il risultato è stato ottimale. «Sono molto contento dell’incontro – ha affermato il sindaco – la nota particolarmente positiva è stata la presenza dei ragazzi, lo scambio tra i nostri studenti e quelli francesi, si è consolidato il rapporto con Banfora, mi auguro possa consolidarmi maggiormente anche nella parte istituzionale ed economica». Alla cascina Gugliemina si è svolto il confronto tra gli studenti delle superiori mentre il foyer del teatro ha accolto le mostre di alcune studentesse del liceo artistico, hanno collaborato attivamente gli allievi dell’istituto alberghiero, passaggi ritenuti importanti anche dalla presidente del Comitato per il gemellaggio Marina Gallarate: «al di là del piacere di ricevere gli ospiti gemelli, è costruttivo il coinvolgimento dei giovani nostri e francesi e iniziare ad affrontare aspetti più seri»; il riferimento era diretto alla tavola rotonda sulla sicurezza del territorio. «Per la prima volta ho vissuto l’incontro come presidente, sono soddisfatta soprattutto del lavoro di squadra, ognuno ha fatto la sua parte, tutto è andato liscio».
Silvia Baratto
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