SALUGGIA. (r.s.) Per il progetto preliminare fu affidato, un anno e mezzo fa, un incarico di 11 mila euro.
È passato più di un anno ed è tutto fermo. Era la fine del 2012 quando, a sorpresa e senza alcun preavviso, l’Amministrazione comunale portò e approvò in Consiglio il progetto preliminare per “Nuova viabilità area multifunzionale, verde pubblico e giochi bimbi con contestuale adozione variante al Piano regolatore”. Progetto che interessava l’area Gallo-Pedrantoni, tra via Lusani e via General DeMaria, di complessivi 7600 metri quadri, e che l’Amministrazione giustificò adducendo l’assoluta necessità di alleggerire il traffico veicolare del capoluogo realizzando una “nuova via parallela alla via Roma, con funzione di scarico della viabilità in transito tra Livorno Ferraris e Crescentino mediante il collegamento tra i due nastri provinciali (S.P. 37 proveniente da Crescentino e S.P. 3 proveniente da Livorno Ferraris), e prioritariamente individuare soluzioni di potenziamento della viabilità, dei Servizi Pubblici quali parcheggi, verde pubblico e aree ad uso collettivo”.
Nei giorni scorsi i consiglieri di minoranza Renato Bianco (“Per Saluggia”) e Paola Olivero (“Amici in Comune”) hanno presentato un’interrogazione al sindaco per sapere che ne è stato di quel progetto, e come intende procedere l’Amministrazione.
I due consiglieri rilevano che «l’area era individuata in quel momento dal Piano Regolatore in parte come “area pubblica con destinazione a parcheggio di livello comunale” (vincolo che risultava però scaduto), in parte con destinazioni d’uso: “edificio residenziale esistente da ristrutturare” e “area a verde privato” », e che «il Comune ha successivamente proceduto a un’apposita variante al Piano Regolatore incaricando l’architetto Tullio Toselli (Arkistudio)».
Olivero e Bianco fanno inoltre presente che «la proprietà privata avrebbe dovuto essere contattata ai fini delle procedure di esproprio, “sussistendo la preminenza dell’interesse pubblico rispetto a quello privato”». Ma soprattutto evidenziano che «il progetto, che non fa parte del programma elettorale di questa maggioranza, è stato affidato con una determinazione dirigenziale: incarico professionale di oltre 11 mila euro allo Studio Ingegneri Associati di Torino, studio che ha svolto altri svariati progetti del Comune affidati normalmente in economia, ma non solo, per decine di migliaia di euro, che in soli 13 giorni produsse un progetto articolato e complesso, comprese visure che risalivano fino al giugno 2012, un mese dopo l’insediamento dell’Amministrazione».
Dalla documentazione progettuale presentata in Consiglio si evince inoltre che «il progetto comporta una spesa di 1.450.000 euro comprensivi dell’acquisizione delle aree e della realizzazione degli interventi, e che il valore di mercato proposto per l’acquisizione è pari a 213.600 euro, nonostante non sia disponibile alcuna indicazione circa chi e quando avrebbe proposto e/o stimato tale valore, e men che meno si ravvisi l’esistenza di una perizia asseverata». I due consiglieri chiedono allora al sindaco, oltre ad alcune delucidazioni sulla regolarità formale dell’avvio del procedimento, «se la Giunta intenda portare a termine il progetto approvato dal Consiglio ».
Chiedono inoltre, «se la Giunta non intendesse portare a termine il progetto, quando verrà annullato; se si intende pagare la relativa fattura; se nel caso di abbandono del progetto si intendesse pagare la fattura di 11 mila euro allo Studio Ingegneri Associati, come pensa la Giunta di procedere, visto che l’incarico non fu affidato secondo le vigenti normative in merito alla trasparenza». Le risposte le fornirà il sindaco in occasione del prossimo Consiglio comunale, che potrebbe essere convocato entro fine mese.
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