Crescentino. (b.l.) Discussione in Consiglio comunale: l’Amministrazione intende entrarne in possesso e metterlo a disposizione del Covevar. La minoranza considera eccessiva l’ipotizzata valutazione di 50 mila euro a giornata piemontese.
Come annunciato dal sindaco Fabrizio Greppi, che ha condiviso le valutazioni espresse in un editoriale apparso su queste colonne, con buona pace di Marinella Venegoni il Consiglio comunale ha lasciato il sovradimensionato e scomodo teatrino ed è tornato a riunirsi nella sala al primo piano. Una decisione che ha trovato d’accordo anche i consiglieri di minoranza Gian Maria Mosca e Franco Allegranza: «qui è più comodo e anche il pubblico sente meglio quel che viene detto». Ma contrariamente a quanto previsto dall’ordine del giorno, nella seduta del 26 novembre il Consiglio non ha deliberato in merito all’acquisto del terreno destinato alla costruzione del nuovo “ecocentro” del Covevar in cui conferire alcune tipologie di rifiuti. La maggioranza ha ritirato il punto e la discussione – dal momento che riguardava un privato, l’ex sindaco Giovanni Franco Bonesso – è proseguita senza pubblico in sala consiliare. L’area è di circa 3800 mq, l’equivalente di una giornata piemontese, e la costruzione insisterebbe sulla fascia di rispetto della roggia Camera. Il consigliere Gian Maria Mosca ha presentato, all’inizio della seduta, una sospensiva relativa all’acquisto del terreno su cui realizzare l’ecocentro. Il differimento «dell’affare concernente il terreno dell’ex sindaco Bonesso» è stato così motivato da Mosca: il Comune «vende terreni agricoli ad un prezzo 10 volte più basso per poi acquistare terreni di analoga tipologia e senza specificare il prezzo, ma da informazioni avute da un consigliere mi risulta essere di 50 mila euro». La decisione se trattare o meno il punto è stata rimandata a fine seduta, il sindaco Greppi ha chiarito che ne aveva già parlato in via informale il giorno precedente con il consigliere Allegranza. Più tardi il sindaco Fabrizio Greppi ha spiegato: «Certamente il rinvio non è dovuto alle contestazioni del consigliere Mosca: la performance del leguleio è stata una pagliacciata totale, se avesse guardato dentro la cartellina relativa al punto avrebbe visto che era vuota. Sono stati fatti controlli e verifiche e si è visto che il terreno è gravato da ipoteca, per questo ci siamo fermati; quel terreno ci interessa per la posizione, è accanto all’ex Ente Risi, l’ecocentro è un servizio che potrebbe attirare persone a conferire anche dai paesi vicini; come extrema ratio si potrebbe arrivare all’esproprio». E puntualizza: «non è un terreno agricolo, nel Piano regolatore è indicato come destinazione d’uso a impianti. Ora, preso atto dell’ipoteca, vedremo come fare: un conto è discutere con un privato, altro è magari doversi confrontare con un ente o una banca, in ogni caso se potrò risparmiare anche un solo euro lo farò». La somma indicata nelle previsioni per l’acquisto è di 50 mila euro, comprensiva di spese; può essere che l’area non serva completamente al Covevar per la costruzione del punto di raccolta di ingombranti e solidi, non organico e sfalci; la parte rimanente potrà essere utilizzata dal Comune per altri scopi.
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