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Regione, Pedrale restituisce i soldi «Ma non è un’ammissione di colpa»

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Regione, Pedrale restituisce i soldi «Ma non è un’ammissione di colpa»

Torino. (r.g.) In questi giorni i 39 consiglieri regionali accusati dalla Procura di Torino di aver percepito rimborsi non dovuti dovranno presentarsi davanti al giudice per le indagini preliminari, che deve decidere se rinviarli a giudizio per peculato.

Il crescentinese Luca Pedrale, capogruppo di Forza Italia (e, prima, capogruppo del Pdl) in Consiglio regionale, nei giorni scorsi ha diffuso un comunicato in cui spiega: «Per evitare strumentalizzazioni ho deciso di restituire le spese dei rimborsi per l’attività istituzionale e politica – con la maggiorazione del 30 per cento – che mi vengono contestati dall’autorità giudiziaria. Restituisco al Consiglio Regionale i miei rimborsi personali per 28.530 euro e 31.849 euro che sono le spese contestate al gruppo ex Pdl ma che mi vengono addebitate in quanto capogruppo. Non è assolutamente un’ammissione di colpa perché ho sempre agito in assoluta buona fede, tanto è vero che sono stati conservati tutti gli scontrini, ricevute fiscali e le fatture dei rimborsi. Non voglio poi affrontare eventuali nuove fasi giudiziarie anche con il solo lontano dubbio di aver percepito dei soldi in maniera irregolare. Ricordo comunque che il Consiglio Regionale per 50 anni ha rimborsato le spese dei consiglieri senza alcun regolamento specifico».

Una mossa, quella della “restituzione preventiva”, che però non è affatto piaciuta a molti colleghi che ora criticano apertamente il loro capogruppo, o ex capogruppo, come nel caso dei consiglieri di Fratelli d’Italia, he all’epoca dei fatti erano nel Pdl guidato da Pedrale. Ad interpretare il malumore dilagante ci ha pensato Carla Spagnuolo che in un messaggio di fuoco, girato per conoscenza a mezzo Consiglio Regionale, ha comunicato a Pedrale che avrebbe disertato la riunione da lui convocata proprio per condividere la proposta della restituzione. “Caro Pedrale – scrive l’ex presidente di Palazzo Lascaris – non ritengo di dover partecipare ad un incontro che sarebbe di competenza dei nostri avvocati e che confonde il piano politico con il piano processuale che ormai diventa soggettivo”. Ad aver indispettito oltremodo la consigliera è la diffusione urbi et orbi di una scelta che invece avrebbe dovuta essere maggiormente ponderata e, soprattutto, condivisa nell’ambito del gruppo: “L’incontro è stato da te già annunciato e pubblicizzato con tue dichiarazioni che vanificano l’esame del punto”. Ognuno valuterà se, come e quando restituire.

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