Trino. (s.b.) Dopo la consegna di un documento all’ultima assemblea. Ferrarotti: «Quelle “proposte”? Sono falsità e cose senza senso»
Al documento “Proposte per migliorare il quadro economico complessivo”, consegnato al Comune e alla Partecipanza da un gruppo di trinesi la scorsa settimana, è stata allegata una raccolta firme; il direttivo della Partecipanza ha invitato la settantina di iscritti che hanno firmato ad un incontro, che si terrà domenica 30 marzo, per sentire le motivazioni.
Il documento, proposto da un gruppo non definito, fissa alcuni presupposti, tra i quali la responsabilità della Partecipanza nella rescissione del rapporto con la Regione, e suggerisce alcune soluzioni alla situazione economica in atto.
Per il Primo conservatore Bruno Ferrarotti si tratta di «falsità e cose senza senso»: infatti la somma da equilibrare è di circa 140 mila euro, non poche migliaia come potrebbe evincersi dall’ultimo punto, il servizio di taglio e trasporto legname, «l’unico in cui sono indicate cifre». Di cifre invece si deve parlare, visto che il problema di fondo è il bilancio, «sono in corso almeno cinque progetti di sviluppo», in altre parole introiti. Certo, non basteranno, ma sono tra i molteplici elementi che a parere dei responsabili non sono chiari a proponenti e firmatari, gli uni silenziosi nel corso delle numerose assemblee, «siamo l’ente che ne fa di più e tutte pubbliche», molti assenti tra gli altri.
Nella proposta si parla anche di sconvolgimenti delle tradizioni, per Ferrarotti lo sconvolgimento più importante adesso è la variazione statutaria in merito alla successione femminile; «in questi giorni si parla tanto di quote rosa e poi non si comprende che questo è il vero, importante argomento della riunione».
In vista del referendum sull’autotassazione verrà fatta un’adeguata campagna elettorale, la proposta ha sviato parte dell’elettorato; «i miei colleghi sono fiduciosi sul risultato – osserva Ferrarotti – io un po’ meno, gli slogan populistici hanno vita facile». Chi in privato chi in pubblico, come Giovanni Tricerri, indicano questa mossa come un attacco diretto al Primo partecipante, che commenta: «il problema non è tra me e loro, ma tra loro e la Partecipanza». Interrogato sul futuro amministrativo, il suo mandato scade a fine 2014, accoglie l’ipotesi che sia un passo verso la candidatura, «lo dovrebbero fare, nelle democrazie è così; ogni anno scadono due o tre persone, potevano candidarsi anche prima». Non è questo ad averlo colpito negativamente, bensì «che partecipanti infanghino con menzogne la loro società».
Nella foto: Il Primo conservatore Ferrarotti e il sindaco Portinaro.
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