Crescentino. (r.c.) L’uomo fu ucciso nel giugno 2013 a Verrua Savoia.
Si è svolta giovedì 5 giugno a Torino l’udienza preliminare relativa all’omicidio di Francesco Daniele, il muratore di Crescentino trovato ucciso il 16 giugno scorso nelle campagne di Verrua Savoia. Il corpo del crescentinese erra stato ritrovato in un bosco; poco distante, sotto una siepe, i carabinieri avevano trovato l’arma del delitto: una Smith & Wesson calibro 38 con matricola abrasa.
L’unico imputato è Paolo Ottino, 44 anni, residente a Verrua Savoia e difeso dagli avvocati Gian Paolo Zancan di Torino e Gian Maria Mosca di Crescentino.
I giudici hanno accolto la richiesta del pubblico ministero Patrizia Gambardella: Ottino è stato rinviato a giudizio. La prima udienza del processo si terrà il 20 ottobre.
Intanto il legale della famiglia di Francesco Daniele, l’avvocato vercellese Marco Gaeta, è in possesso di alcune carte che racconterebbero ulteriori particolari sulla vita di Paolo Ottino e da cui sarebbe emerso un precedente caso. Secondo i magistrati torinesi, pochi mesi prima dell’omicidio Ottino avrebbe rapito un torinese a scopo di rapina. Anche questo “sequestro” sarebbe avvenuto in località Cascine di Verrua Savoia, lo stesso luogo in cui alcune settimane dopo venne ucciso Francesco Daniele.
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