Crescentino. l’incidente sabato pomeriggio. La vittima è l’89enne Francesco Alberti. Trasportato con l’elisoccorso al Cto di Torino, è spirato domenica all’alba. L’automobilista è un 18enne.
(a.bu.) Investito mentre attraversa sulle strisce pedonali. L’incidente è avvenuto sabato, intorno alle 17,30, all’inizio di viale Barrilis. Francesco Alberti, 89 anni, residente in città in via Garibaldi 10, è morto domenica mattina all’alba nel reparto di rianimazione dell’ospedale Cto dove era arrivato, trasportato dall’elisoccorso, in condizioni gravissime. Per i medici non c’è stato nulla da fare a causa di un fortissimo trauma cranico ed escoriazioni varie riportate durante la caduta dopo l’impatto con una Fiat Palio. Alla guida Simone Trotta, 18 anni, residente in città. L’automobilista non era ubriaco, ed è probabile che al momento dell’impatto si sia distratto. La dinamica dell’incidente è ancora al vaglio dei carabinieri. Secondo una prima ricostruzione, Trotta, proveniente dalla piazza stava iniziando una manovra di svolta in viale Barrilis e non si è accorto della presenza dell’anziano, che era sulle strisce pedonali a centro strada. I funerali di Francesco Alberti dovrebbero essere celebrati alla fine della settimana. Si attende il nulla osta delle Procure di Torino e di Vercelli. Francesco Alberti, detto Franco, era molto noto a Crescentino. Proveniente da una famiglia di mugnai, era nato a Cuneo nel marzo del 1924. In giovane età suo padre Pietro si trasferì a Buriasco vicino a Pinerolo, dove prese in gestione il mulino. Scoppiata la guerra il padre fu richiamato al fronte e Francesco rimase a gestire il mulino e la famiglia: mamma e quattro fratelli. Nel 1942 toccò a lui partire per la guerra. L’8 settembre del ‘43 rientrò a casa, ma venne prelevato dai tedeschi e messo ai lavori forzati. Dopo la guerra la famiglia Alberti si trasferì a Torino dove prese in gestione il mulino in corso Vercelli. Successivamente si trasferì a Crescentino, prendendo in gestione il mulino. Qui nacque Pietro, oggi titolare di una profumeria sotto i portici di via Mazzini. Quando il Comune abbatté il mulino, la moglie Catterina aprì in viale Po un negozio di sementi, mangime, articoli per la casa e prodotti per l’igiene personale. Dopo qualche anno l’attività fu trasferita in piazza Garibaldi.
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