Vercelli: il consigliere Brusco lascia il Movimento 5 Stelle (che in Consiglio comunale è all’opposizione) ed entra nel gruppo Cambia Vercelli (che sostiene il sindaco Forte). Eppure fino a ieri…
VERCELLI. (u.l.) – Lunedì 26 giugno, in Consiglio comunale, Adriano Brusco non s’è visto: e molti, in aula, si informavano presso i colleghi sulla situazione dell’intestino del pentastellato, organo che nel recente passato gli ha impedito di essere presente in momenti fondamentali della vita amministrativa del capoluogo.
Un’importante risorsa
Martedì 27 è stato Paolo Campominosi, capogruppo di “Cambia Vercelli”, a dare notizie di Brusco, diffondendo il seguente comunicato: «Dopo un’esperienza tra le fila dei Cinque Stelle densa di soddisfazioni e di successi, a livello personale, ma anche di incomprensioni con il gruppo dirigente di tale movimento, con cui non è riuscito ad intavolare un dialogo democratico finalizzato a soddisfare le esigenze specifiche del territorio, il consigliere comunale Adriano Brusco ha scelto di abbandonare il proprio gruppo consiliare, ove rivestiva il ruolo apicale di capo gruppo, passando al gruppo di “Cambia Vercelli”, di cui condivide il metodo democratico, l’azione svincolata da preconcetti ideologici, nonché l’indirizzo politico, slegato da ogni logica prettamente di maggioranza e da indebite suggestioni esterne, diretto esclusivamente a soddisfare gli interessi della città di Vercelli. Con i rappresentanti di detto gruppo ha discusso ed apprezzato i tanti risultati raggiunti dal gruppo medesimo sui temi della riduzione delle tasse, controllo delle tariffe, sulle liberalizzazioni, innovazione e sviluppo della città, nell’ambito di un controllo corretto e propositivo dell’azione della maggioranza di cui fa parte “Cambia Vercelli”». «L’ingresso di Adriano Brusco nel gruppo consiliare di maggioranza – conclude Campominosi – viene ritenuta un’importante risorsa che contribuirà a rafforzare il raggiungimento degli obiettivi prefissati nell’interesse della propria città, allargando lo spettro degli argomenti cari al gruppo alle tematiche evidenziate dal nuovo rappresentante».
Gabotto e il “salto della quaglia”
Da tempo Brusco era in rotta con i grillini vercellesi, e in particolare con il collega consigliere Michelangelo Catricalà (nemmeno si sedevano vicini in aula) a cui non voleva cedere i gradi di capogruppo, e con il deputato Mirko Busto. Già a marzo il sito VercelliOggi.it aveva dato per certo il “salto della quaglia” di Brusco dal M5S a un gruppo consiliare di maggioranza, ma l’interessato aveva seccamente replicato: «non c’è niente di tutto ciò, nulla di più falso; la percentuale di possibilità che una cosa del genere possa accadere è dello 0,000%»; sul suo profilo Facebook, inoltre, aveva scritto: «smentisco categoricamente la notizia apparsa su VercelliOggi.it: è tutto falso; chiedo alla redazione di fare la rettifica».
«Maura Forte, dimettiti!»
Eppure poco più di un anno fa lo stesso Brusco era stato tra i promotori di una petizione per chiedere le dimissioni del sindaco Maura Forte, rinviata a giudizio per la non corretta attestazione di veridicità delle firme sulle liste elettorali. Scriveva Brusco:
Le critiche di Brusco al sindaco non si limitavano alla sua vicenda giudiziaria: in buona parte veniva stigmatizzato il comportamento della Forte in quanto «inadeguata» a fare il sindaco. Questo il volantino che Brusco distribuiva in piazza presso i banchetti di raccolta firme:
I traditori del mandato
A giugno 2016, poi, quando in Consiglio comunale una variazione di bilancio era stata approvata solo grazie all’astensione dei tre consiglieri di “Vercelli Amica” Enrico Demaria, Maurizio Randazzo e Stefano Pasquino, Brusco aveva commentato:
Aggiungendo inoltre: «Certo è, però, che l’acume politico (?) dovrebbe pure aiutare questi coraggiosi riservisti a capire non solo quando è il momento di salire sul carro del vincitore, ma anche quando è quello di scendere dal carro del perdente».
L’acume politico di Adriano Brusco gli ha invece consigliato di salire sul carro di Maura Forte proprio mentre la Procura della Repubblica – è notizia di poche ore fa – chiede di condannarla a un anno e mezzo di reclusione per le “firme false” sulle liste elettorali. E, da quel che si sente in città, non sembra che in maggioranza stiano preparando per Brusco un comitato d’accoglienza con la banda e le majorettes.
[nella foto: Adriano Brusco e Maura Forte]
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