“La grande generosità dei saluggesi”: ne aveva parlato anche il tg regionale. Ma nove mesi dopo la delibera di Consiglio, ad Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto non è arrivato nulla. L’importante, però, è farsi incensare dai giornali di regime
SALUGGIA. L’anno scorso, la prima domenica di settembre, i giornali locali e finanche il telegiornale regionale della Rai avevano celebrato, più che il patrono San Grato, altri due benefattori dell’umanità: San Firmino e San Libero, amministratori comunali che avrebbero “deciso di devolvere una cifra record per il sisma del 24 agosto” ai paesi terremotati di Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto: due milioni di euro. Qui un esempio delle parecchie agiografie pubblicate in quei giorni.
La questione, ovviamente, non è proprio così. Quei due milioni il Comune di Saluggia, non avendoli mai avuti in cassa, non poteva devolverli: né ai terremotati né a nessun altro.
Quando il Ministero dell’Ambiente, nel 2008, ha autorizzato Sogin (la società che gestisce gli impianti nucleari) a costruire l’impianto Cemex nel sito Eurex di Saluggia, nel decreto ha inserito una prescrizione – chiesta dalla Regione Piemonte – in cui si diceva che Sogin avrebbe dovuto elaborare “un progetto organico inerente gli interventi di compensazione ambientale volti a garantire il miglioramento dell’assetto ecologico ed ambientale del territorio del Comune di Saluggia in area circostante all’area di intervento nonché in prossimità del sito della Riserva naturale dell’Isolotto del Ritano, concordando con il Comune di Saluggia e l’Ente di gestione del Sistema delle aree protette della fascia fluviale del Po – tratto torinese le aree, le modalità e le tempistiche degli interventi”.
E’ chiaro fin dal 2008, quindi, che
– i soldi per gli interventi di compensazione ambientale non sono nella disponibilità del Comune di Saluggia, bensì di Sogin;
– si tratta, in ogni caso, di fondi vincolati da utilizzare per quella specifica finalità, non per altro.
Per definire questo “progetto organico inerente gli interventi di compensazione ambientale”, la Regione Piemonte ha istituito un apposito Tavolo Tecnico, che si riunisce da anni. E dove il Comune e l’Ente Parco litigano da anni. Motivo: il Parco – fedele al dettato del decreto – preme per realizzare un intervento “in prossimità del sito della Riserva naturale dell’Isolotto del Ritano”, il Comune invece vorrebbe spendere quei soldi (che stanno nelle casse di Sogin) in altro modo.
Finché Comune e Parco – con la supervisione della Regione – non si metteranno d’accordo, Sogin non potrà mettere a punto il progetto. Quindi: la costruzione del Cemex va avanti, e le relative compensazione ambientali sono ferme al palo.
Cos’ha fatto allora il Comune? Nel solco di quanto fa abitualmente con le compensazioni della legge 368/2003 (erogate per determinate finalità e utilizzate per altre), e mettendo in pratica il motto “fare i generosi con i soldi degli altri”, l’Amministrazione Barberis nel settembre scorso s’è inventata una delibera – sostenuta anche dal consigliere di minoranza Renato Bianco – con cui “manifesta la volontà di devolvere le risorse economiche, determinabili presuntivamente in circa 2 milioni di euro, già destinate agli interventi di compensazione e riequilibrio ambientale sul territorio del Comune di Saluggia, alla realizzazione di opere strutturali a favore delle comunità colpite dal sisma del 24 agosto 2016”, in particolare “ai Comuni di Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto”. E vai con i titoloni, “la generosità dei saluggesi”, l’incensazione della Giunta benefattrice, eccetera.
Delibera che però, com’era prevedibile, al di là del battage mediatico dei giornali di regime non vale una cippa. Nove mesi dopo abbiamo contattato i Comuni di Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto: non solo non hanno ricevuto manco un quattrino, ma nemmeno sapevano dell’esistenza della delibera: abbiamo dovuto inviargliela noi («Un contributo di due milioni? In una delibera di Consiglio comunale? Me la mandi subito!»).
Morale: quei due milioni – sempre che siano tali – disponibili dal 2008 né sono arrivati ai terremotati, né sono stati utilizzati per “il miglioramento dell’assetto ecologico ed ambientale del territorio di Saluggia”: sono ancora nelle casse di Sogin, in attesa che Comune ed Ente Parco finiscano di litigare e mettano a punto un progetto condiviso. Intanto, nel sito Eurex, il cantiere del Cemex (e dell’annesso nuovo deposito per scorie radioattive “D3”) va avanti, senza compensazioni.
Umberto Lorini
direttore@lagazzetta.info
[nella foto: il centro storico di Amatrice dopo il sisma dell’agosto scorso]
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