TRONZANO. Nasce a Tronzano un segno che ritorna nelle storie a fumetti di molte serie a tiratura nazionale. È quello di Paola Camoriano, le cui opere sono da poco on line sul sito www.paolacamoriano. com.
«Fin da piccola disegnavo albi a fumetti molto artigianali – racconta -, con milioni di personaggi da me inventati». Dopo il Liceo artistico a Novara frequenta a Milano la Scuola del Fumetto, una delle prime e più importanti scuole del genere in Italia. «Concluso il triennio, a soli 21 anni, venni subito ingaggiata da Il Giornalino, per cui lavorai fino al 2008».
Durante questi anni è attiva anche come illustratrice e per altre case editrici e nel 2009 inizia la collaborazione con la Star Comics. Il suo più recente lavoro, in fase di pubblicazione per Edizioni Arcadia, è un episodio inedito della serie Dr. Morgue, dal titolo “Nasconditi e muori”, realizzato, in un team tutto al femminile, con le sceneggiatrici Rita Porretto e Silvia Mericone. Negli anni della formazione si appassiona al fumetto francese, in particolare al genere storico.
Della cultura grafica francese e belga in particolare ama Moebius («il più grande tra i grandi, per me»), André Juillard («che ho conosciuto anche personalmente»), Jean-Pierre Gibrat, Régis Loisel, e tra gli italiani «gli intramontabili maestri Sergio Toppi, Gianni De Luca, Ferdinando Tacconi, Sergio Zaniboni, Dino Battaglia, Massimiliano Frezzato…».
Sotto il profilo artistico, «il fumetto è un’arte in espansione ed in continua evoluzione. Il collegamento con il linguaggio cinematografico è sempre molto presente ed il pubblico, abituato alla risoluzione in 3d di film o videogiochi, esige lo stesso tipo di lavorazione e definizione anche dal fumetto. Ciò rappresenta per certi versi un limite, perché si perde la spontaneità del tratto fatto a mano, la genuinità inconfondibile di una pennellata, quell’elemento di “imperfezione” che invece può arricchire un disegno e renderlo “unico”. In questo senso io mi definirei un’artigiana del fumetto».
«Essere fumettista – conclude la disegnatrice tronzanese – non significa svolgere soltanto un lavoro, ma soprattutto assecondare una vera e propria vocazione. Può dare molte soddisfazioni, ma richiede anche una forte autodisciplina, capacità di gestione del tempo, e comporta molti sacrifici».
Claudia Carra
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