Ritardi nel pagamento degli stipendi, di tredicesima e quattordicesima. Concordato tra le parti un calendario delle scadenze. I sindacati chiedono di vedere il piano industriale
SANTHIA’ – Nella mattinata di oggi, lunedì 23 ottobre, si è tenuto presso la Prefettura di Vercelli un “tavolo di conciliazione” tra i dirigenti della Ifi (ex Magliola) di Santhià e i rappresentanti dei lavoratori: dopo i cambi di regione sociale (da “Magliola Antonio & figli spa” a “Magliola Antonio e figli ferroviaria srl” all’attuale “Ifi – iniziative ferroviarie italiane”) continuano infatti ad esserci ritardi e problemi nei pagamenti.
Venerdì 20 gli operai avevano proclamato uno sciopero, «stanchi di aspettare lo stipendio che non arriva», e i sindacati avevano chiesto un incontro urgente al prefetto.
Stamattina in Prefettura c’erano, a rappresentare l’azienda, il direttore Lavina e l’amministratore delegato Perotti. Per i sindacati, i segretari Sergio Mazzola (Fim-Cisl), Ivan Terranova (Fiom-Cgil) e Francesco Maschera (Uilm-Uil) e le rsu Alessandro Loda, Calogero Calafiore e Stefano Picone.
Mazzola ha introdotto la riunione spiegando che «è da ormai nove anni che l’azienda, nonostante i cambi di proprietà e di ragione sociale, continua a non fornire risposte certe sulla situazione»; vi sono ritardi nel pagamento di parte della tredicesima 2016, della mensilità di settembre 2017, della quattordicesima 2017 e degli interessi maturati nel frattempo. «La situazione – dichiarano i lavoratori – è diventata insostenibile, le famiglie che vivono con questi stipendi non riescono ad arrivare a fine mese e le promesse non vengono mai mantenute»: la proprietà aveva garantito il pagamento dello stipendio di settembre entro il 20 ottobre (anziché il 10), ma il giorno dell’atteso accreditamento ha comunicato uno slittamento al 25. A quel punto gli operai, esasperati, hanno deciso di incrociare le braccia e di chiedere l’intervento della Prefettura.
Lavina ha garantito il saldo delle competenze di settembre entro il 25 ottobre, e le parti hanno concordato una serie di scadenze da qui a fine anno:
– entro il 20 novembre: pagamento dello stipendio di ottobre;
– entro il 20 dicembre: pagamento dello stipendio di novembre e saldo della tredicesima 2016;
– liquidazione della tredicesima 2017
– a metà gennaio 2018: nuovo incontro tra le parti per stabilire le date di pagamento della quattordicesima 2017 e delle rimanenti pendenze.
L’azienda ha però fatto presente che il rispetto delle scadenze è subordinato ai tempi di consegna di 14 carrozze su cui si sta lavorando nei capannoni di Santhià: quattro da terminare entro ottobre (si chiederà a Trenitalia un parziale anticipo del pagamento), e dieci entro dicembre: «la mancata consegna comporterebbe il totale annullamento delle commesse e conseguentemente la crisi aziendale». I lavoratori hanno replicato che «è fondamentale che il materiale per ultimare le carrozze sia fornito per tempo: la volontà c’è, mancano gli strumenti».
Il sindacato ha comunque chiesto alla direzione aziendale di «redigere il piano industriale per il 2018, al fine di poter fornire ai lavoratori informazioni sulla futura attività dell’azienda: gli operai sono esasperati, si sentono presi in giro e non hanno certezze per il futuro: gestire la situazione è sempre più difficile».
[nella foto: Sergio Mazzola (Fim-Cisl) con i lavoratori della Ifi]
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