Palazzolo. (s.b.) La stagione sta cambiando, l’inverno si avvicina e per i trenta profughi alloggiati nei locali dell’Opera Pia “Don Antonio Bianco” sorgono problemi. La caldaia è fuori uso, niente riscaldamento né acqua calda; sostituirla non aveva senso, l’edificio è vuoto, sarebbe necessario ristrutturarlo e avviare un percorso anche finanziario mirato per ripianare il forte indebitamento. Il consiglio di amministrazione dell’Opera Pia, di cui fa parte anche il sindaco, si è riunito e ha cercato di trovare una soluzione; pareva fatta e invece purtroppo non è così: «La legge regionale – osserva il primo cittadino Emiliano Guarnieri – è molto restrittiva e ci obbliga a installare una caldaia di ultima generazione, a condensazione, molto costosa: non abbiamo i fondi. L’edificio è da ristrutturare, si potrebbe comunque fare il singolo intervento, ma prima va cercato l’accordo economico. Ne abbiamo parlato anche con la cooperativa che gestisce la permanenza di questi profughi, però anche loro sono nell’incertezza: la convenzione con il Ministero scade a fine anno e non sanno ancora nulla».
Nella foto: Yusupha Sillah, uno dei profughi
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