Crescentino. Nell’area dell’ex fonderia Teksid: produzione di bioetanolo e di energia elettrica. La posa della prima pietra fu nell’aprile 2011. Utilizzati diversi tipi di biomasse.
Si inaugura oggi, mercoledì 9 ottobre, nell’area dell’ex fonderia Teksid l’impianto realizzato dalla Ibp (gruppo Mossi & Ghisolfi) per la produzione di bioetanolo e di energia elettrica. All’evento parteciperanno il ministro dello sviluppo economico Flavio Zanonato, il presidente della Regione Roberto Cota, della Provincia Carlo Riva Vercellotti e il sindaco di Crescentino Marinella Venegoni; a loro si uniranno altre personalità del mondo economico e amministrativo. La posa della prima pietra si era festeggiata il 12 aprile 2011; adesso l’inaugurazione sancisce la partenza effettiva della produzione del bioetanolo, ricavato da materie prime vegetali tramite un processo di elaborazione che porta ad ottenere il liquido e la lignina, scarto cellulosico con il quale viene alimentata la combustione che va a produrre energia elettrica che in parte alimenta il complesso industriale e in parte viene ceduta alla rete. Il bioetanolo entrerà nella composizione della benzina in percentuale crescente per sostituire parzialmente i carburanti di origine fossile. L’impianto è “di seconda generazione”, non utilizza biomasse destinate al consumo umano. I costi maggiori si sono avuti per la ricerca, infatti il primo impianto, che avrebbe dovuto sorgere a Tortona nel 2010 utilizzando mais, si arenò per l’opposizione dei cittadini e delle associazioni ambientaliste e per un’innfelice scelta urbanistica. Quale materia prima per l’impianto di Crescentino venne invece individuata la canna dolce comune, l’arundo donax, indicata come coltura ottimale da impiantare su terreni marginali e poco produttivi nell’area circostante. In realtà il reperimento del materiale non è stato così semplice: gli ettari di terreno individuati teoricamente non si sono concretizzati in campi coltivati a canna, i tentativi di coltivazione non hanno dato i risultati sperati e al termine di un lungo e dibattuto iter autorizzativo la Provincia si è vista richiedere dal proponente un ampliamento delle varietà di materie prime in uso nell’impianto. Per mesi le biomasse sono servite solo ad alimentare il bruciatore, l’enorme centrale termica funzionale alla produzione di energia. Ora finalmente si dovrebbe vedere il primo litro di bioetanolo e verificare, prove alla mano, le necessità di biomasse, i costi energetici di produzione, le emissioni. Silvia Baratto
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