CRESCENTINO. (s.b.) Le richieste del mondo della scuola alla prossima Amministrazione comunale.
Poche, ma di spessore le richieste che arrivano dal mondo della scuola: alla prossima Amministrazione comunale si domanda maggiore attenzione e dialogo.
«Più collaborazione e apertura – rileva Antonella Dassano, maestra – da alcuni abbiamo avuto disponibilità, da altri spesso il muro di gomma». L’insegnante cura i progetti ambiente e lavora in sintonia col Parco del Po; servirebbe «più sostegno economico, dove possibile». Un aspetto delicato è il rapporto tra la scuola e i servizi sociali, da non dimenticare, anzi mantenere vivo e attivo.
«La collaborazione non può mancare – osserva anche Marco Canuto, insegnate di matematica alla media – porgo un augurio: che ci sia un giusto approccio, che vengano supportati gli slanci, le iniziative, i progetti degli insegnanti, dando visibilità a ciò che viene fatto o magari solo rilevando che il docente sta lavorando in un certo modo. I progetti richiedono tempo e volontà; in Paesi stranieri viene data più importanza alla scuola, qui si fa fatica ad andare avanti anche se ci si mette entusiasmo». «Basterebbe una maggiore attenzione – concorda Massimo Greppi, presidente del Consiglio d’Istituto – sappiamo che i soldi non ci sono, almeno avere più disponibilità, piccole migliorie; non vanno fatte per gli adulti, ma per i ragazzi».
Se ci fossero anche fondi servirebbero, sono molte le necessità della scuola, «ma in mancanza di quelli l’attenzione: intanto mettere mano al servizio mensa, è vero che è esterno, ma se non si possono ritoccare i prezzi almeno controllare la qualità, il Comune paga, c’è un capitolato, verificare come è gestita. Inoltre serve un locale per il “progetto panino”, un aiuto per la sorveglianza ». Altra nota dolente lo scuolabus, «maggiore disponibilità per le uscite per far spendere il meno possibile alle famiglie».
Il presidente non ha dubbi: «la scuola è una priorità, viene prima dell’asfaltatura di una strada, quella si può rattoppare, questa no»; l’attenzione è qualità, non quantità o visibilità, l’ideale sarebbe sostenere ogni iniziativa e necessità, ma dovendo scegliere «meglio sovvenzionare un progetto in meno ma dare i servizi necessari ».
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