CRESCENTINO. Si riapre il dibattito sui passaggi di proprietà dell’appezzamento. Venduto nel 2003 a 62 mila euro, fu acquistato sei anni dopo – divenuto edi cabile – a 155 mila.
Torna d’attualità nelle discussioni crescentinesi la questione dell’ex Casa delle Suore della Carità. Nel 2003 l’Amministrazione comunale presieduta da Fabrizio Greppi decise di acquistare l’edificio: 645.600 euro, secondo la perizia di stima del tecnico comunale Sandro Gallina, senza il terreno pertinenziale. Franco Daniele, consigliere di minoranza, in aula nella seduta del 9 maggio dichiarò di essere favorevole all’acquisto dell’immobile, ma «non a lasciare i bassi fabbricati e cinquemila metri quadri di terreno alla proprietà: le Suore non se ne fanno niente del terreno che resta a loro se non si cambia la destinazione urbanistica, perché adesso non è fabbricabile ». Greppi rivelò che «le Suore hanno detto che intendono presentare richiesta di cambiare la destinazione urbanistica del terreno che resta a loro», e Daniele replicò: «se quel terreno viene fatto area residenziale il Comune, oltre a pagare adesso alle Suore un miliardo e 200 milioni di vecchie lire per l’edificio, farà loro un regalo di quasi mezzo miliardo». Intervenne allora il vicesindaco Fiorenzo Tasso, che affermò: «a dicembre, quel terreno a diecimila lire al metro quadro le Suore non l’avrebbero venduto; chiedevano il valore di mercato, e cioè complessivamente tre miliardi e mezzo di lire. Al Comune sarebbe costato troppo; e allora si è arrivati al compromesso di acquistare al prezzo concordato solo l’immobile, esclusi il terreno e i bassi fabbricati».
Il 28 ottobre, avanti il segretario comunale Giovanni Calderone, venne firmato l’accordo di compravendita tra il Comune (sindaco Greppi) e l’Istituto Suore della Carità (suor Carla Balconi). Passarono pochi giorni, e il 4 novembre suor Carla Balconi vendette anche il terreno (“non agricolo e parzialmente edificabile”, si legge nell’atto notarile) e i bassi fabbricati. L’acquirente era un privato: la “Iniziative Sarde Immobiliari srl”, con sede a Monza, amministratore unico Remo Palma. Prezzo: poco meno di 62 mila euro. Cifra ben lontana da quella citata in Consiglio dal vicesindaco Tasso per giustificare, di fronte alle richieste del consigliere Daniele, il mancato acquisto da parte del Comune.
Ci avviciniamo ai giorni nostri. La “Iniziative Sarde Immobiliari” tiene in caldo terreno e bassi fabbricati per qualche anno. Nel frattempo l’Amministrazione Greppi porta avanti una variante urbanistica sull’area: l’iter si conclude a fine 2008.
Nel 2009 la “Iniziative Sarde Immobiliari” rivende l’area. Alla cifra citata da Tasso in Consiglio? No, a molto meno: a 155 mila euro. L’acquirente stavolta è di Crescentino: è la ditta “Costruzioni Preti & Marcon”, con sede in via Tino Dappiano.
La ditta presenta quindi un progetto al Comune; della documentazione fa parte anche il parere della Soprintendenza in merito alla conservazione dell’edicola posta al centro del giardino. I tempi si allungano, ma finalmente arriva il benestare per i lavori, l’edicola deve però essere salvaguardata. Al momento la “Preti & Marcon” ha iniziato i lavori abbattendo il basso fabbricato.
Metà del terreno diventa quindi – secondo quanto previsto dal Prg – di proprietà del Comune, che ora dovrà decidere come utilizzarlo. Più volte in questi anni Greppi ha esposto la sua convinzione che è in quest’area, in questa parte della città che dovrebbe essere situata la nuova sede della Croce Rossa, che è invece attualmente in allestimento nell’area industriale all’imbocco della Strada delle Grange. Non resta che attendere l’evolversi della situazione.
Silvia Baratto
0 Commenti
Siamo spiacenti, nessuno ha ancora lasciato un commento !
Ma puoi essere il primo: lascia un commento !