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Come lasciare Maura Forte su quella poltrona fino al 2019

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Come lasciare Maura Forte su quella poltrona fino al 2019

Pur essendo sul filo dei numeri, nelle sedute di Consiglio comunale manca sempre qualcuno nei banchi della minoranza. Prima di andare dal Prefetto in delegazione forse conviene venire in aula, tutti

VERCELLI. Da quando, circa due anni fa, il gruppo SiAmo Vercelli è passato all’opposizione, l’Amministrazione presieduta da Maura Forte in Consiglio comunale si regge su un solo voto: il suo. Vi sono infatti 16 consiglieri in maggioranza e 16 in minoranza, e il voto del sindaco risulta quindi decisivo.
La maggioranza fa piuttosto fatica ad avere tutti in aula, tanto che il calendario delle sedute sembra programmato in funzione degli impegni dei consiglieri di Partito Democratico e Cambia Vercelli (quelli di Sinistra e Voce libera ci sono sempre e comunque), con gran disappunto delle opposizioni. In particolare, negli ultimi tempi si sono notate le numerose assenze – per motivi di lavoro – della consigliera Caterina Unio (Pd). Pochi giorni fa, durante la seduta-fiume che aveva all’ordine del giorno le tariffe Tari e la mozione sulle piscine, un’altra consigliera, Aissatou Badji (Cambia Vercelli), ha avuto un malore ma – anziché andare a casa – è rimasta stoicamente in aula.
In numerose occasioni, quindi, la presenza di tutti e 16 i consiglieri di opposizione avrebbe messo notevolmente in difficoltà la maggioranza. Il caso più eclatante è quello dello scorso 16 marzo, quando è scoppiata la polemica sui punti in prima e seconda convocazione: se l’opposizione fosse stata a ranghi completi, insieme al presidente Gaietta sarebbero risultati all’appello 17 consiglieri, e quindi – pur in assenza di quelli di maggioranza e del sindaco – si sarebbe proceduto alla trattazione di tutti i punti dell’ordine del giorno, compresa la mozione sulle piscine. Mancavano invece in due (Valeria Barelli di Forza Italia e Gianluca Zanoni di SiAmo Vercelli), e così Gaietta ne ha approfittato per dichiarare la seduta deserta e salutare frettolosamente la compagnia (sebbene per il punto in seconda convocazione i numeri ci fossero).
Anche alla seduta del 20 marzo, quella del clamoroso abbandono dell’aula prima dell’esame della mozione sulle piscine, nella minoranza alcuni hanno marcato visita: assenti, infatti, Elisabetta Perfumo e Cristiano Sirianni (entrambi di SiAmo Vercelli). E ovviamente sindaco, assessori e capigruppo di maggioranza ostentavano tranquillità.
Ci si trova quindi, ormai da mesi, in questa situazione: fra un Consiglio comunale e l’altro i gruppi di opposizione presentano mozioni, indicono conferenze stampa e mandano comunicati di fuoco contro la maggioranza e il presidente Gaietta; quando poi il Consiglio si riunisce, nei banchi della minoranza non ci sono mai tutti e 16: quindi la maggioranza – anche se manca la Unio o qualcun altro – resta tale. E così il sindaco Forte – che non ha la maggioranza dei voti dei vercellesi, e sulla carta ce l’ha risicatissima in Consiglio – proseguirà il suo mandato fino alla scadenza naturale, nel 2019. Sempre che non si candidi al Parlamento e, qualora eletta, traslochi a Roma con un anno di anticipo. Ma allora eventualmente se ne andrà per scelta sua (e degli elettori), non certo per il pressing delle opposizioni.

Umberto Lorini
direttore@lagazzetta.info

[nella foto: una conferenza stampa dei consiglieri di minoranza]

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