Dopo tre sedute saltate per mancanza del numero legale, questa sera finalmente il Consiglio comunale ha discusso il documento delle minoranze. E l’ha bocciato per un voto: 16 a 15. Assente il consigliere Adriano Brusco (Movimento 5 Stelle)
VERCELLI (u.l.). Ripresentata dopo la bagarre di marzo (tre sedute saltate per mancanza del numero legale, proteste dal Prefetto, ecc.), la mozione dei 16 consiglieri di minoranza che chiedevano di discutere quali e quante piscine servano alla città, e come spendere i soldi per questi impianti – che tutti ritengono necessari – è stata finalmente discussa nella seduta di Consiglio comunale di questa sera, 3 aprile.
Le parti hanno mantenuto le rispettive posizioni. I gruppi di minoranza compatti nel chiedere la valutazione delle diverse opzioni (che in un mese poteva e può ancora essere fatta, è solo questione di volontà politica), la maggioranza tignosa nel difendere la scelta già compiuta (coprire la piscina esterna del Centro Nuoto spendendo 1,8 milioni di euro) e attaccata al mantra «se l’ha detto Pettene vuol dire che va bene». In realtà Paolo Pettene – il professionista incaricato – ha detto un’altra cosa («progetto nel migliore dei modi quel che l’Amministrazione ha deciso di fare»), ma quando si hanno pochi argomenti ci si attacca a tutto.
Nella discussione sono intervenuti in molti: Alessandro Stecco (Lega Nord) che ha illustrato la mozione chiedendo all’Amministrazione la revoca del percorso amministrativo in autotutela; Maria Pia Massa di Sinistra e Voce libera («non sono un tecnico, mi affido all’esperto che è stato chiamato») e Daniele Peila del Pd («è venuto qui l’esperto, ha illustrato il progetto ed è stato interrogato»); poi tre di SiAmo Vercelli: Gian Luca Zanoni, («questo è il classico “taccone” per dimostrare che avete fatto qualcosa»), Luca Simonetti («si fa un doppione e si sperperano soldi pubblici») e Pier Giuseppe Raviglione («è una piscina monca, senza vasca per anziani, disabili e bambini»); Maurizio Randazzo (Vercelli Amica) ha paventato il danno erariale. Giordano Tosi, capogruppo del Pd, l’ha buttata sull’elettorale («ci dite che mandiamo avanti questo progetto solo per tagliare il nastro inaugurale prima delle elezioni, ma voi fate di tutto per non farcelo tagliare: fate le barricate per non dare ai vercellesi una piscina»), scatenando la replica di Zanoni («Tosi, fai dichiarazioni insulse: o non hai letto la mozione o non l’hai capita; mi auguro che tu non l’abbia letta»).
Infine, la votazione. Che avrebbe potuto finire in parità, dal momento che nella maggioranza mancava, come ormai avviene sempre più spesso, Caterina Unio (Pd). Ma ne mancava uno anche in minoranza: Adriano Brusco (Movimento 5 Stelle). E quindi la mozione è stata bocciata: 16 a 15. Avanti con il coperchio.
[nell’immagine: la prima fase del “Piano B” dello studio di Coni Servizi; nel riquadro il consigliere Adriano Brusco (M5S)]
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