BIANZÈ. (r.g.) Si chiede al Governo un intervento urgente di allentamento dei vincoli.
Il Consiglio comunale, riunitosi lunedì sera, ha approvato all’unanimità un ordine del giorno presentato dal sindaco e dalla Giunta sulla “necessità di alleggerimento del saldo obiettivo, escludendo dal calcolo dell’obiettivo finanziario i servizi socio-assistenziali”.
Il problema è dovuto alla sofferenza del bilancio comunale, negli anni dal 2010 al 2013, causata dalla progressiva riduzione dei trasferimenti dall’Asl al Comune per i posti letto convenzionati presso la casa di riposo: il decreto del 2012 sulla spending review prevede un taglio dei trasferimenti di oltre 81 mila euro su 136 mila. A ciò si aggiunge il fatto che da quest’anno il Comune di Bianzè è assoggettato al Patto di Stabilità e rientra nel sistema di calcolo del “saldo obiettivo”. Obiettivo raggiunto nel 2013 con l’alienazione di beni di proprietà comunale, ma che nel 2014 – ha spiegato il sindaco Maurizio Marangoni – «è di 388 mila euro e non potrà essere perseguito in alcun modo, già in sede di bilancio di previsione». Come se non bastasse, per il Fondo di solidarietà comunale sono state trattenute al Comune di Bianzè, nel 2013, risorse certe per quasi 270 mila euro. Praticamente impossibile, in queste condizioni, predisporre il bilancio comunale.
Oltretutto – ha fatto notare il consigliere di minoranza Luciano Galvani – «il mancato rispetto del Patto di Stabilità comporta pesanti sanzioni a carico dell’ente inadempiente»: dalla riduzione dei trasferimenti dello Stato al divieto di contrarre mutui per finanziare gli investimenti.
Il Consiglio bianzinese chiede quindi al Governo «un intervento urgente per ripristinare la pari dignità tra Enti Locali, esentando dai vincoli del Patto di Stabilità i piccoli Comuni, rimuovendo gli squilibri economici e sociali e favorendo l’effettivo esercizio dei diritti della persona; o, in alternativa, un intervento di allentamento del Patto di Stabilità ». Il problema «non è quello di pagare i debiti pregressi in conto capitale che non esistono, ma quello di essere messi in condizione di approvare i bilanci di previsione entro il 30 aprile 2014».
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