Vercelli. Assemblee nelle fabbriche e nelle sezioni di pensionati: le richieste degli iscritti. In discussione i documenti “Il lavoro decide il futuro” (Camusso) e “Il sindacato è un’altra cosa” (Cremaschi).
La Cgil sta andando verso il XVII Congresso nazionale; il percorso è articolato, una parte importante sono gli incontri precongressuali, dove i rappresentanti locali delle singole sezioni specifiche del sindacato incontrano gli iscritti. In queste riunioni vengono esaminati e votati i due documenti congressuali che sono stati presentati: “Il lavoro decide il futuro”, prima firmataria Susanna Camusso, e “Il sindacato è un’altra cosa”, primo firmatario Giorgio Cremaschi.
Nelle preferenze degli iscritti è in netto vantaggio il primo documento, composto da 11 azioni che spaziano dall’Europa alle politiche industriali, dalla libertà delle donne alla contrattazione alla democrazia all’interno della Cgil. Per il delegato Fiom Alessandro Triggianese, lavoratore della Gammastamp di Bianzè, «bisogna capire bene dove si vive, non basta chiedere, occorre avere la forza per portare a casa il risultato». Positiva la presenza di molte istanze già avanzate dai metalmeccanici, del resto uno dei firmatari è Maurizio Landini; «tutti i punti sono importanti, al primo posto va comunque messa la revisione della rifoma Fornero, l’unico passaggio che può far rilanciare il mondo del lavoro». Ritiene basilare l’introduzione del reddito minimo garantito, «terminata la disoccupazione non c’è reddito, diventa un problema non solamente sociale, ma pubblico». La maggioranza dei partecipanti è favorevole a rimanere in Europa, ma con maggiore peso decisionale, «quest’anno si voterà per il Parlamento europeo, ma non è in quella sede che si prendono le decisioni, è nella Commissione Europea e noi vorremmo che si potesse scegliere i membri di questo organismo». Attenzione anche all’organizzazione interna della Cgil, la massima democrazia interna per evitare situazioni come quella relativa all’accordo firmato dalla Camusso e contestato dalla base.
Stesse percentuali di adesione nei precongressi Spi-Cgil, come attesta Antonio Celestino, responsabile della Camera del lavoro. Per i pensionati non è accettabile restare nella categoria sindacale anche dopo la cessazione dell’attività professionale, perdendo la possibilità di esprimersi attraverso il voto. Per Celestino primaria istanza è la defiscalizzazione degli aumenti; la perequazione automatica non porta reali vantaggi economici, «dal ‘92 ad oggi si è perso almeno il 30% degli aumenti» e talora porta svantaggi: sino a 7500 euro il reddito da pesnione non è tassabile, «per i lavoratori sono 8 mila euro e questo non è giusto », per cui in molti casi l’aumento fa scattare le addizionali comunali e regionali, l’Irpef e quindi la pensione percepita è inferiore a prima. Martedì 4 febbraio si sono riuniti i lavoratori della Gammastamp di Bianzè; mercoledì 5, era in programma l’assemblea degli iscritti Fiom della Dana Italcardano di Crescentino.
Silvia Baratto
Nella foto: Alessandro Triggianese (Fiom) e Antonio Celestino (Spi)
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