VERCELLI. Giunto in città nel XII secolo, è uno dei quattro manoscritti esistenti in lingua inglese antica. Nel corso del 2014 l’opera conservata presso la Biblioteca Capitolare verrà pubblicata integralmente on line.
Il 2014 sarà l’anno della pubblicazione integrale on line di un’opera capitale conservata presso la Biblioteca Capitolare di Vercelli, il Codex Vercellensis o Vercelli Book, giunto in città per vie misteriose entro l’inizio del XII secolo dall’Inghilterra meridionale.
La sua eccezionalità risiede nell’essere uno degli unici quattro manoscritti ancora esistenti che testimoniano la lingua inglese antica. È stata appena resa disponibile in rete la versione beta, cioè già testata ma non ancora definitiva, all’indirizzo http://vbd.humnet.unipi.it/beta.
Molteplici i vantaggi dell’edizione digitale: la possibilità di studiare il codice senza essere fisicamente presenti in loco, l’applicabilità di strumenti peculiari, quali ricerche testuali, ingrandimenti, evidenziazioni, filtri grafici, oltre naturalmente ad una conservazione più sicura del manoscritto, meno sottoposto alla manipolazione da parte degli studiosi che pur con tutte le precauzioni vi si accostano.
Il Conservatore Manoscritti e Rari della Fondazione Museo del Tesoro del Duomo e Archivio Capitolare Timoty Leonardi spiega: «Il professor Roberto Rosselli del Turco dell’Università di Torino ha portato avanti questo progetto fin dal 2003, grazie ad un contributo della Regione Piemonte che ha finanziato la prima digitalizzazione completa del manoscritto. Negli anni successivi, grazie all’appoggio della Biblioteca Capitolare e di altri colleghi accademici di Alessandria, Oxford, Gottinga e Mississippi, siamo riusciti a giungere alla versione beta.
La beta prevede la messa on line di due omelie, in modo che nei prossimi mesi ci sia un feedback degli utilizzatori del software. Questo serve a fare modifiche o miglioramenti allo stesso in modo da inserire entro la fine 2014 tutti i testi del Vercelli Book, consultabili on line gratuitamente e analizzabili sotto diversi punti di vista. Anche se in ritardo di qualche annetto rispetto all’uscita della versione digitale degli altri tre manoscritti in anglosassone esistenti al mondo, siamo molto soddisfatti del lavoro svolto da tutti coloro che hanno partecipato al progetto.
La Biblioteca Capitolare ormai da anni persegue una politica di internazionalizzazione e adesione alle nuove tecnologiche applicate ai beni culturali (digitalizzazione, analisi chimiche non invasive, restauri virtuali ecc.) e consideriamo questa apertura all’esterno un punto di forza dell’istituzione».
Claudia Carra
Nella foto: Il Vercelli Book.
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