La tragedia di Euripide nell’allestimento di Ronconi e l’interpretazione di Franco Branciaroli. Gli appuntamenti di “Comuni narrazioni”
VERCELLI. La Stagione del Teatro Civico prosegue venerdì 10 novembre con un classico senza tempo, Medea, nell’allestimento di Luca Ronconi del 1996, per la regia di Daniele Salvo e con la raffinata interpretazione di Franco Branciaroli nei panni della tragica eroina.
«Io non interpreto una donna, sono nei panni di un uomo che recita una parte femminile, è molto diverso», afferma Branciaroli, Se generalmente le letture in chiave psicologica di Medea portano a considerare questo personaggio come il prototipo dell’eroina combattuta tra il rancore per il proprio uomo e l’amore per i propri figli, mentre quelle sociologiche tendono a trasformarla in una sorta di precorritrice del movimento femminista, in questa versione rivoluzionaria Medea è l’emblema della minaccia impersonata da uno straniero, che approda in una terra che si vanta di avere il primato della civiltà. «La sua – scrisse Ronconi nelle note di regia – non è una tragedia della femminilità, ma della diversità». È per questo suo essere una creatura misteriosa che può anche essere interpretata da un uomo, poiché Medea è un mito: rappresenta la ferocia della forza distruttrice. Rimettiamoci nei panni del pubblico greco: vedendo la tragedia, saprà che arriverà ad Atene una forza che si accanisce sulle nuove generazioni, i suoi figli: «Medea dallo sguardo di toro», come viene definita all’inizio. Lei è una smisurata, dotata di un potere sinistro. La femminilità è la sua maschera per commettere una serie mostruosa di delitti.
Medea fa parte del progetto “Comuni narrazioni” pensato dalla Fondazione Piemonte dal Vivo e dal Comune in collaborazione con l’Università del Piemonte Orientale per riportare il teatro al centro del dibattito culturale cittadino. A precedere lo spettacolo ci sarà infatti – mercoledì 8 alle 18 al Museo Leone – la conferenza, “Medea dal mito alla scena” a cura di Luigi Battezzato, docente dell’Università del Piemonte Orientale, che illustrerà l’evoluzione del mito dall’antica Grecia ai giorni nostri. Chi parteciperà all’incontro riceverà un voucher “Io partecipo” per assistere allo spettacolo con biglietto a prezzo ridotto. A completare l’analisi dell’eroina tragica, mercoledì 15 novembre Michele Mastroianni – anch’egli docente dell’Upo – alle 14 alla cripta di Sant’Andrea terrà una conferenza sull’evoluzione del mito all’interno della letteratura francese; infine giovedì 16 novembre, sempre alle 14 e sempre in cripta, la docente Laurence Audéoud condurrà un laboratorio sul testo Medée (1946) di Jean Anouilh.
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