
VERCELLI. Ci vuole forza d’animo e lucidità per esaminare in tutti i suoi aspetti un tema delicato, quasi tabù, come quello del suicidio, ancor più se riguarda i giovani. Ci ha provato l’anno scorso la scrittrice vercellese Roberta Invernizzi nella sua opera prima, il romanzo Capelli. La nanostoria di Nena, e adesso è il turno dell’Officina Teatrale degli Anacoleti che ne ha curato un libero adattamento teatrale. Il quarto spettacolo della rassegna “In Absentia-Teatro Autosufficiente”, con regia di Sandro Gino assistito da Valentina Varalda, sarà in cartellone venerdì 10 gennaio alle 21 e domenica 12 alle 18.30 presso la sala di corso De Gregori 28, interpretato da Alice Monetti, Sandro Gino, Alessandro Castigliano e Cristina Pagliolico. Nino, parrucchiere in pensione, vive in un piccolo appartamento continuando a esercitare sporadicamente il mestiere. I confronti con la portinaia del palazzo e con un colto avventore lo porteranno a ricostruire minuziosamente il proprio rapporto con la figlia suicida. La casa di Nena, in cui il padre entra per un giorno, si rivela uno scrigno di testimonianze: ogni appunto scritto, ogni oggetto fa capire a Nino come si sia creata progressivamente, giorno dopo giorno, la barriera che li ha divisi, tra incomprensioni e disillusioni. Lo spettacolo quindi prende le mosse da un argomento difficile, di nicchia, per approdare a uno dei grandi temi del teatro di ogni tempo, lo scontro generazionale tra padri e figli.
Stefano Tubia Venerdì 10 gennaio, ore 21, e domenica 12, ore 18.30,
Officina Teatrale degli Anacoleti, corso De Gregori 28, Vercelli.
Biglietti: 10 euro.
Per informazioni e prenotazioni: spettacoli@anacoleti.org, 335.5750907.
0 Commenti
Siamo spiacenti, nessuno ha ancora lasciato un commento !
Ma puoi essere il primo: lascia un commento !