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SANTHIÀ: Uno sportello e un’abitazione “rifugio” per aiutare le donne vittime di violenza

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SANTHIÀ. (r.s.) In Municipio un tavolo di lavoro per il Progetto “Donna Sicura”: operatività e prevenzione.

sportello a difesa delle donne a santhià

Sabato 8 febbraio si è svolta nel Palazzo municipale di Santhià la prima riunione organizzativa orientata a porre le basi per il Progetto “Donna Sicura”, con cui l’Amministrazione comunale vuole intervenire in maniera concreta per fronteggiare l’emergenza della violenza contro le donne.

Al tavolo di lavoro erano presenti il sindaco Angelo Cappuccio, il vice sindaco Angela Ariotti, Salvatore Cocco consigliere comunale con delega all’assistenza che seguirà attivamente il progetto, i consiglieri Gabriele Posillipo con delega alle Politiche Giovanili e Simonetta Todi con delega all’Istruzione e i rappresentanti di Carabinieri, Questura, Polizia Locale; presenti anche le scuole medie inferiori e superiori, il C.S.K.S. Arti Marziali, alcune associazioni di volontariato locale e le assistenti sociali Claudia Ulliana e Bruna Samale dell’Armonia dell’Essere che già seguono l’altro progetto comunale di solidarietà “Da famiglia a famiglia”.

Nei prossimi giorni il sindaco chiederà al Prefetto di Vercelli l’attivazione di un tavolo di coordinamento presso la Prefettura per il coinvolgimento di tutti gli attori istituzionali interessati. L’obiettivo è quello di giungere alla definizione di un protocollo di intesa.

L’intenzione è di attuare un progetto che operi sostanzialmente su due piani: quello dell’operatività e quello prevenzione da cui non si può prescindere. Da un lato, quindi, il Progetto “Donna Sicura” vuole essere subito operativo e fornire risposte, metodologie, strumenti per aiutare le donne vittime di violenza.

Da qui, la volontà dell’Amministrazione Cappuccio di avviare in tempi stretti uno “Sportello per le Pari Opportunità”, presso gli spazi comunali, al fine di offrire un punto di ascolto e accoglienza dei bisogni.

Inoltre l’Amministrazione comunale intende mettere a disposizione delle donne vittime di comportamenti violenti un’abitazione “rifugio”, ove possano trovare asilo per il tempo necessario a superare le condizioni di emergenza. Al momento però, non essendo disponibile alcun immobile di proprietà comunale, è necessario individuare un alloggio, che resterà ovviamente segreto, sul mercato delle locazioni immobiliari. A tale proposito, a fronte di un canone convenzionato favorevole al Comune, può essere utile riconoscere al proprietario locatore, agevolazioni fiscali relativi alle tassa IUC.

Di pari passo, una parte del progetto sarà orientata anche alla prevenzione della violenza che suggerisce di mettere in atto tutte le informazioni e gli strumenti di contrasto e educazione al rispetto attraverso interventi nelle scuole e direttamente nel tessuto sociale, in particolare con corsi di autodifesa aperti a tutti.

Al tal riguardo, grazie al lavoro di rete che si intende costruire nei mesi a venire, l’Amministrazione Cappuccio intende presentare, con l’arrivo della bella stagione, alcune mattinate formative dedicate al tema della violenza sulle donne, trattando l’argomento sia da un punto di vista sociale, legale e psicologico, attraverso la collaborazione con le istituzioni, enti e forze dell’ordine presenti sul territorio, sia da un punto di vista più pratico attraverso incontri formazione alla difesa personale attraverso semplici, ma efficaci tecniche di autodifesa, alla portata di tutti.

«Ricordiamo – commenta il sindaco Cappuccio – che i comportamenti violenti contro le donne sono, purtroppo, un fenomeno sociale ancora molto marcato nel nostro paese: l’indagine Istat rileva che circa un terzo delle donne italiane sono state vittime di violenza fisica e/o sessuale. La maggior parte degli episodi avviene tra le mura domestiche, dove la violenza viene perpetrata da compagni, mariti, fratelli, padri. Solo da pochi anni il fenomeno è diventato tema di dibattito pubblico e nonostante i grandi passi in avanti, come ad esempio la legge contro il femminicidio, oggi non vi è ancora un’adeguata conoscenza, consapevolezza e competenza delle dinamiche del problema e spesso le risposte istituzionali volte a fronteggiare i bisogni della donna in difficoltà non riescono ad essere adeguate alla dimensione del problema. L’Amministrazione di Santhià si rende quindi disponibile a dare il proprio contributo direttamente sul territorio locale, senza perdere di vista la rete dei servizi già in essere».

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