Fine del Bengodi: il Parlamento taglia le compensazioni. E il bilancio del Comune di Saluggia, da anni “dopato” con questi soldi, rischia di non stare più in piedi. A meno di ridurre drasticamente le spese o aumentare le tasse.
SALUGGIA. (u.l.) Il Parlamento sta per tagliare le “compensazioni” che da una decina d’anni vengono erogate ai Comuni sedi di ex centrali e di depositi “temporanei” di materiale radioattivo. Tra cui Saluggia, che continua ad usarle – anziché per finanziare misure in campo ambientale – per “dopare” il bilancio corrente.
Nel decreto “milleproroghe” – su cui il Governo ha posto la fiducia: approvato ieri al Senato, è ora all’esame della Camera – c’è infatti un comma che riduce l’ammontare complessivo delle compensazioni ai Comuni che ospitano centrali nucleari in dismissione o depositi di materiale radioattivo. Oggi è previsto un prelievo di 0,15 centesimi calcolato su ogni kW/h consumato; con la conversione del decreto in legge la base del prelievo verrebbe ridotta ai kW/h prelevati dalle reti pubbliche con obbligo di connessione a terzi. Il “tesoretto” da distribuire, insomma, diverrebbe molto meno ricco.
Per il Comune di Saluggia sarebbe una mazzata. Nelle casse municipali, infatti, grazie al fatto che là suta è stoccata la maggior parte delle scorie radioattive italiane, ogni anno entra più di un milione di euro di “compensazioni”. Soldi che – scrive il Cipe (Comitato interministeriale per la Programmazione Economica, che li eroga) – dovrebbero essere utilizzati per queste finalità:
ma che invece, sia dalla passata Amministrazione che dall’attuale, anziché essere spesi per investimenti in campo ambientale sono stati in gran parte buttati nel gran calderone del bilancio corrente, in modo da pareggiare le uscite in continuo aumento. Di fatto, anziché entrate straordinarie finalizzate a determinati scopi sono state considerate entrate strutturali e spalmate – con una bizzarra interpretazione del concetto di “sviluppo sostenibile”- sui capitoli più disparati. Da anni il bilancio del Comune di Saluggia, rispetto ai bilanci di altri Comuni di quattromila abitanti, è “gonfiato” dal doping delle compensazioni nucleari. Il Comune di Saluggia (la municipalità, non necessariamente anche i cittadini) grazie a queste entrate si è ormai abituato ad avere un “tenore di vita” di un Comune di cinque-seimila abitanti.
Anni fa il revisore dei conti aveva messo sull’avviso il Consiglio comunale: «attenzione, ché nel momento in cui questi soldi venissero a mancare… il bilancio avrebbe grossi problemi di equilibrio; a quel punto si dovranno fare dolorosi tagli o consistenti aumenti di tasse e imposte comunali. E’ quindi opportuno – consigliava saggiamente – utilizzarli per investimenti, non per coprire le spese correnti».
Non l’hanno ascoltato. E ora che quella previsione rischia di avverarsi, auguri al prossimo sindaco e al prossimo assessore al bilancio. La pacchia è finita.
p.s. Ci si potrà poi chiedere se in questi dieci anni le “compensazioni nucleari” siano state utilizzate per investimenti davvero utili al paese, se in questa “età dell’oro” che va concludendosi le Amministrazioni comunali che si sono succedute siano state lungimiranti e abbiano usato questi soldi per creare i presupposti per lo sviluppo, l’occupazione e una migliore qualità della vita a Saluggia, o se invece li abbiano dispersi in iniziative estemporanee o solo elettorali. Riflessioni che però, forse, sarebbe stato meglio fare prima, e non solo nelle stanze del Municipio.
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