TRONZANO. (r.t.) I lavori pagati dal Comune e da una Fondazione bancaria.
La scorsa settimana, dopo 41 mesi, sono stati tolti i ponteggi davanti alla facciata della chiesa parrocchiale. L’impalcatura era stata fatta installare dall’Amministrazione comunale nel 2010, per proteggere i passanti dalla possibile caduta di calcinacci.
L’intervento di restauro voluto dal Comune ha riportato alla luce i dipinti della facciata. I lavori sono però iniziati solo nella primavera scorsa, dopo l’acquisizione del parere della Soprintendenza ai Beni Artistici e per il diritto di espatrionato. A Tronzano, infatti, un accordo stipulato tra il Comune e la Curia Vescovile nel 1435 prevedeva il diritto, da parte del Comune, di scegliere il proprio parroco su una rosa di tre candidati scelti dal Vescovo, in cambio dell’onere delle spese di manutenzione della Chiesa stessa. Ecco perché il Comune si è accollato la spesa dei lavori. Ma dopo aver chiesto un mutuo alla Cassa depositi e prestiti e non averlo ottenuto a causa del non riconoscimento del diritto di espatrionato, il Comune ha deciso di disconoscere il privilegio della scelta del parroco.
Dopo alcuni mesi una Fondazione bancaria – la Compagnia di San Paolo – ha concesso al Comune una somma a fondo perduto, e l’Amministrazione ha disimpegnato il mutuo acceso per le cucine dell’ex Albergo del sole: in questo modo si è riusciti ad avere a disposizione il denaro necessario per i lavori della chiesa.
«Questo – commenta il parroco Don Guido – è stato l’ultimo lavoro svolto dall’Amministrazione comunale per la Chiesa. Ora si deve risparmiare, come tutte le famiglie anche la Chiesa lo deve fare».
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