TRONZANO. (r.t.) Inizierà sabato 11 gennaio a Tronzano una raccolta di firme per dire «no» alla legge regionale su cave e torbiere in discussione in queste settimane a palazzo Lascaris.
Ad organizzarla sono il sindaco Andrea Chemello, il Comitato Valledora e il Carp Novara (Coordinamento ambientalista rifiuti Piemonte) che per l’occasione hanno chiesto l’appoggio di Cordit, Coordinamento difesa del territorio, ovvero il gruppo che è riuscito attraverso petizioni «ad hoc» a fermare le trivelle a Carpignano Sesia, l’ampliamento delle cave di amianto a Balangero e la realizzazione di un impianto di pirolisi a Casalino. L’iniziativa sarà anticipata da un incontro pubblico che inizierà alle 9 nel salone dell’ex Albergo del Sole di corso Vittorio Emanuele II per sensibilizzare popolazione e amministratori alla difesa del territorio.
Obiettivo della raccolta firme è la nuova legge regionale sulle cave: gli esponenti ambientalisti criticano la decisione della Regione di offrire prezzi di escavazione sempre più bassi (attualmente è 0,47 centesimi a metro quadro, tariffa tra le più basse in Italia) e ripristini delle cave svuotati dalle garanzie. Grave, secondo gli organizzatori del convegno, anche la decisione di sostituire alle Conferenze dei servizi semplici richieste di autorizzazione (per aprire cave piccole) e altrettanto allarmante è l’introduzione delle proroghe al posto dei rinnovi.
«La nuova legge regionale sulle cave – spiegano Mario Ferragatta e Enrica Simonin del Movimento Valledora – è una vera e propria liberalizzazione dell’attività estrattiva e la nostra petizione vuole scongiurare questo ennesimo rischio per il nostro territorio già martoriato da cave e discariche».
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