TRINO. I progetti dell’Amministrazione comunale per il terreno vicino all’acquedotto. L’assessore Massazza: organizzeremo anche incontri di formazione con ortolani esperti.
Il terreno comunale posto vicino all’acquedotto verrà utilizzato per realizzare un’area per i cani e degli “orti sociali”. Spiega il vicesindaco Alessandro Demichelis: «non nasce con l’intento di diventare un vespasiano», sarà una zona recintata dove gli animali potranno correre liberamente. Il problema delle deiezioni canine era già stato sollevato a più riprese dai cittadini durante la campagna elettorale e resta «uno dei problemi per i quali abbiamo le maggiori sollecitazioni, insieme alle buche nelle strade, la scarsa pulizia della città e la mancanza di cestini portarifiuti».
Metà terreno sarà dedicato agli amici dell’uomo mentre i padroni saranno oggetto di una campagna di sensibilizzazione ideata in collaborazione con la Polizia locale. Se da un lato i manifesti proporranno in modo discorsivo e fumettistico la questione, sollecitando ad utilizzare gli appositi sacchetti, dall’altra verrà ricordato che è un’infrazione e quindi passibile di multa. Gli stessi assessori probabilmente si mobiliteranno per questa campagna, i vigili ammoniranno e ricorderanno ai proprietari il loro dovere e infine arriveranno anche le sanzioni.
Il progetto degli orti sociali è invece nato «dal confronto con le associazioni e i servizi sociali» spiega l’assessore Patrizia Massazza, è «emersa questa opportunità». L’idea si è poi evoluta in itinere, infatti il Comune sta lavorando per aderire ad un bando della Compagnia di San Paolo sulla riqualificazione di un’area pubblica a fine sociali. «Una parte potrebbe quindi essere utilizzata come punto di aggregazione – ipotizza Demichelis – un paio di lotti assegnati alle scuole e alle associazioni», le possibilità sono numerose. «L’importante è dare aiuto alle persone», conclude la Massazza, che pensa anche a degli incontri di formazione con ortolani d’esperienza per poter davvero utilizzare al meglio le porzioni assegnate, visti i risultati di esperienze simili rimaste poco produttive.
Silvia Baratto
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