TRINO. (a.bu.) Si ustiona a causa dello scoppio della caldaia. Un ragazzino di 13 anni, A.C., nato in Italia ma di origini marocchine, è rimasto vittima di un infortunio domestico. E’ accaduto domenica 6 gennaio. Il 13enne ha riportato ustioni sul 20 per cento del corpo: viso, torace, addome, mani e braccia. Ora è ricoverato nel reparto di chirurgia dell’ospedale Regina Margherita di Torino, nosocomio specializzato per la cura delle ustioni, dove è stato trasferito dal Sant’Andrea di Vercelli dopo essere stato visitato. Le sue condizioni di salute sarebbero in netto miglioramento anche se, per precauzione, l’equipe medica non ha sciolto la prognosi. Comunque non rischia la vita. Individuare cosa sia accaduto, quella sera, in quell’appartamento è difficile: non sono stati avvisati né i vigili del fuoco né i carabinieri. Subito dopo lo scoppio, infatti, i genitori hanno soccorso il figlio e spento autonomamente il principio d’incendio. Poi l’hanno caricato sull’auto e si sono diretti in ospedale a Vercelli. E’ probabile che il 13enne sia rimasto avvolto da una fiammata provocata dallo scoppio della caldaia che aveva provato ad accendere.
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