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Trino: Partecipanza, domenica c’è il referendum sull’estensione dell’ereditarietà alle donne

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Trino: Partecipanza, domenica c’è il referendum sull’estensione dell’ereditarietà alle donne

TRNO. Ferrarotti: «Dovrebbe essere un plebiscito, non osiamo pensare che qualcuno voti no».

I soci della Partecipanza sono chiamati a decidere tramite referendum se concedere alle donne il diritto all’ereditarietà nella stessa forma degli uomini. Domenica 6 luglio, dalle 9 alle 17, potranno rispondere al quesito referendario: “Il diritto di successione alla sorte è trasmesso da padre o madre Partecipante ai figli, siano essi maschi e/o femmine, senza alcuna esclusione, con parità di privilegi e obblighi verso la Partecipanza”.

Si tratta di una scelta importante che andrà ad avere più ricadute: in primis la modifica degli antichi statuti, portando a compimento la riforma iniziata a fine anni Ottanta con il diritto al voto e l’eleggibilità delle donne. In seconda battuta l’aumento del numero dei soci, che col tempo va scemando, senza che tuttavia la Partecipanza abbia a risentirne grazie alle acquisizioni di terreno degli ultimi anni. Si verrebbe insomma a ricreare un nuovo equilibrio.

«Non osiamo pensare che ci sia qualcuno che dice no – afferma il Primo Partecipante Bruno Ferrarotti – dovrebbe essere un plebiscito». Non è certo stato così per quello di aprile relativo alla gestione economica e l’amministrazione, nella lettera inviata ai soci in merito alla consultazione di luglio, lo ricorda senza mezzi termini: “per queste ragioni noi continuiamo, nonostante tutto (ci si riferisce naturalmente all’improvvido 54% dei No espresso, lo scorso 13 aprile, contro il lungimirante “principio di autosufficienza economica”), a credere nel senso di onestà, giustizia e solidarietà dei Partecipanti per un voto positivo che, anche attraverso il nuovo apporto delle donne, sappia assicurare un futuro certo e dignitoso alla nostra Partecipanza”.

Coloro che in quei giorni si erano mossi con volantini e raccolte di firme, al momento sono scomparsi dalla scena della Partecipanza: «notiamo la latitanza di quei pimpanti ragazzini che volevano fare chissà cosa. Con le nuove regole della gestione boschiva le speculazioni sono più difficili. C’è chi ha un’idea malsana di cosa sia l’autonomia».

Silvia Baratto

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