TRINO. (s.b.) Consiglio comunale “scorrevole”, quello di martedì 21 gennaio: quattro i punti da discutere e tutti hanno raccolto l’unanimità.
Di notevole portata la convenzione tra il Comune e l’Università del Piemonte Orientale per il progetto di monitoraggio della salute dei cittadini. Introdotto dal sindaco Alessandro Portinaro, è stato spiegato dal professor Lucio Antonio Palin, che era accompagnato dal dottor Christian Salerno. «Finora abbiamo limitato le informazioni a dati asettici – ha affermato Palin – come qualli Istat; per primo ho proposto il progetto perché ritengo importante la relazione della comunità con i ricercatori. Chi vive qui ha le conoscenze che io non ho e può portare ad un miglioramento della ricerca in modo inestimabile ». Sono prospettive ampie quelle delineate dal sindaco, che porta l’attenzione non solo sulla presenza della centrale, ma anche su eventuali ditte o lavorazioni che si sono susseguite nel tempo, magari non solo a Trino. I termini sono pesanti, mesotelioma, malattie di tipo leucemico e nervoso, «disconnesse tra loro, però potrebbero esserci relazioni ambientali ». La proposta innovativa, nella quale i cittadini saranno coinvolti in prima persona, ha conquistato l’assemblea. Al punto successivo il Regolamento di Protezione Civile, presentato dall’assessore Paolo Balocco, che ha posto l’attenzione sulla convenzione con la Pat. Il gruppo si occuperà del settore sanitario, così non sarà necessario creare un’apposita formazione comunale; la Pat si è già distinta nelle emergenze delle alluvioni e annovera anche un’unità cinofila.
Il Regolamento per la gestione dei rifiuti viene ad essere approvato in tempi nettamente più lunghi rispetto agli altri Comuni; allo schema base, ha spiegato il sindaco, sono state apportate alcune migliorie connesse alle normative più recenti. Conclusa la trattazione del punto, il consigliere Giovanni Ravasenga ha espresso «due considerazioni», che sia sempre esplicitato il consenso dell’Amministrazione nella gestione economica della Pat e poiché «Trino ha i suoi rischi» sarebbe ormai il momento di fare «un passo in più» e accelerare l’inizio dei lavori necessari per la messa in sicurezza invece di continue pause di riflessione. Concorda il sindaco, e l’assessore Balocco riporta i dati ufficiosi degli scavi eseguiti sotto il controllo della Soprintendenza per lo scolmatore, nessun riscontro archeologico. Ravasenga è intervenuto anche dopo l’approvazione del Regolamento per la gestione dei rifiuti, asserendo che «il problema non è il Regolamento, è il CoVeVar», inserito in una situazione «nebulosa», «le incertezze durano da tempo, molte sollecitazioni non sono recepite; dsl punto di vista dei costi servono certezze e garanzia anche economiche, il Piano finanziario lo chiamerei sì e no lista della spesa».
L’ultimo punto è stata in pratica anche la risposta dell’Amministrazione a queste critiche: infatti è stato approvato un ordine del giorno in materia di raccolta rifiuti che inglobava il documento presentato in un Consiglio passato dallo stesso Ravasenga. Portinaro ha ricordato il suo recente ingresso nel cda del consorzio e evidenziato i problemi relativi alla vendita delle materie prime, di scarsa qualità e quindi pochi ricavi, gli accordi con Conai e simili; a suo avviso «i giochi si riapriranno quando partirà il quadrante », ma Vercelli è la provincia meno pronta e strutturata. In chiusura Ravasenga ha rilevato che i problemi del Co- VeVar arrivano anche dalla particolare gestione di Vercelli, a suo modo autonoma, e cerniera con la Valsesia, altro tipo di gestione. Per il consigliere Roberto Gualino «Trino non è ancora ad un adeguato livello di pulizia, serve un maggiore impegno per una città più pulita».
Nella foto: Un momento della seduta di martedì 21
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