
Illustrano ai visitatori le opere dell’incisore vercellese Armando Donna
VERCELLI. Sono iniziate le “Mattinate FAI”: gli alunni dell’Istituto di Istruzione Superiore “L. Lagrangia” e del Liceo Scientifico “Avogadro” hanno visitato la mostra Il bulino di Armando Donna allestita al Museo Leone – nella Sala d’Ercole, fino al 17 dicembre – e si stanno cimentando in visite guidate.
«Prima di visitare la mostra – spiega Luca Brusotto, conservatore del Museo – i ragazzi si sono documentati leggendo i materiali informativi del museo e i testi forniti dagli insegnanti; successivamente per ogni classe sono stati nominati degli “aspiranti ciceroni” che hanno simulato una visita guidata per i loro compagni di classe».
La collaborazione tra le scuole vercellesi e il Museo Leone è promossa dal capo delegazione del FAI di Vercelli, Paoletta Picco; il conservatore Brusotto è lieto di partecipare a questa iniziativa e afferma: «magari, grazie a questa esperienza, in futuro qualche studente deciderà di lavorare nel campo della cultura».
Le scuole di Vercelli e il Museo Leone avevano già collaborato in occasione delle giornate FAI nel 2015, durante le quali gli studenti parteciparono ad incontri incentrati sul tema della Prima Guerra Mondiale a cent’anni dallo scoppio del conflitto.
Nella mostra sono esposte opere realizzate da Armando Donna [nella foto] tra gli anni ’30 e ’50 del secolo scorso con la tecnica dell’acquaforte, ampiamente usata da un altro artista di spicco del novecento, Giorgio Morandi, e con la tecnica che lo ha reso celebre, quella del bulino su rame.
Iniziò la sua carriera negli anni trenta, quando frequentava l’Istituto di Belle Arti; divenuto incisore e insegnante, con il trascorrere del tempo la sua fama crebbe e durante la sua produzione sperimentò diverse tecniche, tra cui l’acquatinta; le sue opere sono esposte in varie parti del mondo. E’ considerato uno dei più grandi incisori del Novecento.
La mostra è visitabile da martedì a domenica dalle 15 alle 18, la domenica anche dalle 10 a mezzogiorno. Per informazioni: Museo Leone, tel. 0161.253204
Sara Mazzola
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