Trino. (o.l.) All’assemblea dell’Anci è stata illustrata la tempistica di localizzazione e autorizzazione. Ma allora a che serve costruire a Saluggia e a Trino depositi provvisori che saranno terminati nel 2020?
Il 7 novembre a Milano, in occasione della 31a assemblea nazionale dell’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani), si è tenuto il seminario “Deposito nucleare, vediamoci chiaro”, promosso da Sogin a proposito dell’individuazione del deposito nazionale unico per le scorie radioattive.
La legge ha affidato a Sogin il compito di localizzare, progettare e realizzare il Deposito Nazionale e Parco Tecnologico.
Il Deposito nazionale è un’infrastruttura ambientale di superficie dove mettere in totale sicurezza tutti i rifiuti radioattivi prodotti in Italia, compresi quelli generati dalle attività di medicina nucleare, industriali e di ricerca. L’iter di localizzazione del Deposito nazionale e Parco Tecnologico è delineato nel decreto legislativo n. 31 del 2010, che ha introdotto, per la prima volta in Italia, un processo partecipativo per la realizzazione di un’infrastruttura strategica per il Paese.
Entro il 3 gennaio 2015, cioè entro 7 mesi dalla definizione dei criteri di localizzazione pubblicati il 4 giugno 2014 da Ispra, Sogin elaborerà la proposta di Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (Cnapi) ad ospitare il Deposito Nazionale. Sogin trasmetterà la proposta di Cnapi a Ispra, che dovrà provvedere alla validazione dei risultati cartografici e alla verifica della corretta applicazione dei criteri. Una volta terminato il lavoro di verifica di Ispra e ottenuto il nulla osta dal Ministero dello Sviluppo Economico e dal Ministero dell’Ambiente, la Cnapi verrà pubblicata.
Si aprirà, quindi, una fase di consultazione pubblica e condivisione delle soluzioni tecniche applicate da Sogin in occasione di un Seminario Nazionale dove saranno invitate tutte le parti interessate. La norma prevede, inoltre, che entro i 90 giorni successivi al Seminario, Sogin, sulla base delle osservazioni emerse, rediga una versione aggiornata della proposta di Carta Nazionale delle Aree Idonee (Cnai).
Tale carta sarà poi trasmessa al Ministero dello Sviluppo Economico per approvazione con decreto ministeriale, previo parere tecnico di Ispra. A seguito dell’approvazione della carta, Sogin avvierà la successiva fase di concertazione finalizzata a raccogliere le eventuali manifestazioni di interesse da parte delle Regioni e degli enti locali interessati dalle aree idonee. Al seminario milanese ha partecipato anche il sindaco Alessandro Portinaro, per capire quali saranno i prossimi passi nel processo che porterà alla scelta del deposito definitivo.
«Secondo me – spiega il primo cittadino trinese – la questione si capirà meglio dopo gennaio, quando Sogin presenterà la mappa con i siti ritenuti idonei a ospitare le scorie. A quel punto Ispra e Governo dovranno valutare nel giro di due mesi, quindi a marzo. Sono curioso di vedere se verranno rispettati i tempi. Se tutte le parti lo faranno, la data definitiva per il deposito dovrebbe essere il 2024. La cartina dei possibili siti per il Deposito nazionale comprenderà le zone che rispondono ai quindici criteri d’idoneità e Trino, così come Saluggia, non vi dovrebbe far parte visto che non rientra in quello riguardante la lontananza dai corsi d’acqua. Di questo aspetto si era già parlato la settimana scorsa durante la visita del sottosegretario Bocci alla centrale».
Nella immagine: Il progetto di Parco Tecnologico, comprendente i depositi di rifiuti radioattivi, presentato da Sogin.
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