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Seasons, primo album dei vercellesi Evacalls

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Seasons, primo album dei vercellesi Evacalls

TRINO. Ad inizio primavera è uscito Seasons, il primo album della band vercellese degli Evacalls. Il gruppo è già conosciuto, nato nel 2011, da subito si è imposto per il repertorio in gran parte proprio. Gli otto brani del cd sono stati scritti da Giuseppe Guidotti, vercellese, tastierista, loro anche musica ed arrangiamenti, a cui hanno collaborato i trinesi Matteo Borla, basso, Alessandro Martinetti, batteria, ed il vocalist Vincenzo Augello, oltre a Alessandro Ghiotto, chitarra, di Novara. Inciso a Milano la scorsa estate ed autoprodotto, in un primo momento avrebbe dovuto intitolarsi Two lines, come una delle canzoni, a sottolineare il filo conduttore dell’intero lavoro: «piccoli mondi che racconto in un canzone», commenta Guidotti; «traspongo qui la mia passione per la narrativa. Non ci sono riferimenti autobiografici o fatti particolari, sono momenti che possono essere di tutti». Quindi narrazioni che corrono in parallelo, strade che si guardano e non s’incontrano, non più o non ancora, alle quali resta comunque una possibilità.

I brani sono quindi un tutt’uno, musica e parole: «noi vogliamo fare comunicazione, non solo musica, prima di tutto vogliamo dire qualcosa, produrre un certo tipo di forma canzone».

Il lavoro non è assimilabile ad un unico, definito stile musicale: influssi british, indie rock contaminati da ciò che resta degli anni Ottanta, il filone della musica elettronica. Il risultato sono toni smorzati, ritmi allegri, vaghe reminiscenze alla Beatles; «si potrebbe definire pop, ma in Italia ha un significato denigratorio, all’estero no, è musica per la masse, che arriva a più gente possibile, ma non massificata».

I nuovi pezzi si possono ascoltare negli ormai numerosi concerti della band, che è anche stata ingaggiata per aprire i concerti di Abiku, Piotta, Il Triangolo e Selton. Ora i cinque ragazzi stanno lavorando alla nuova produzione, nell’estate si potranno ancora sentire Give me a reason o The man who lives on the Moon alternati ad altre storie in musica, magari proprio la nostra storia.

Silvia Baratto

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