SANTHIÀ. (c.car.) Com’è nata la recente canzone del cantautore sardo-santhiatese. Il Vate ammirò e descrisse la cascata di Sa Spendula a Villacidro.
Osservando la Spendula è il titolo della più recente canzone composta da Massimo Zaccheddu. Il cantautore santhiatese originario di Villacidro si misura ancora una volta con un testo letterario. L’autore è Gabriele D’Annunzio, che in una sua visita in Sardegna aveva avuto modo di ammirare la cascata di Sa Spendula, a Villacidro, capoluogo dal 2006 con Sanluri della provincia del Medio Campidano. Lo scrittore aveva composto il sonetto La Spendula, che fu pubblicato sul giornale letterario e satirico “Capitan Fracassa” del 21 maggio 1882.
«Ogni letterato o poeta del passato fa vivere in versi o in racconto le sue emozioni», commenta l’artista santhiatese. «Capire la parola e il suo senso mi aiuta a credere in un tempo migliore, là dove c’è ascolto c’è amore per la quotidianità, là dove c’è amore c’è pace per il futuro della libera espressione qualunque essa sia.
Inoltre mi piace rivivere quei momenti che mi portano alle mie origini, quelle strade che mi portano alla semplicità mi aiutano a vivere meglio gli scritti che spesso possono anche essere complicati ma che nascondono valori di grande amore per quello che regalano a chi li fa suoi».
In precedenza Zaccheddu aveva musicato un sonetto che lo scrittore isolano Giuseppe Dessì aveva scritto nel suo diario personale. «Salvator Angelo Spano, che è stato anche Presidente della Regione Sardegna, mi ha fatto dono di una semplice cartolina con queste parole poetiche. Incuriosito ho incominciato a leggerne il suono ed il senso letterario, e dopo una settimana è nata La mia piccola patria».
Nella foto: Massimo Zaccheddu (foto Cherchi).
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