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SANTHIÀ: Un “pacchetto anti crisi” per aiutare i nuovi poveri

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SANTHIÀ: Un “pacchetto anti crisi” per aiutare i nuovi poveri
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SANTHIÀ. (r.s.) Le iniziative dell’Amministrazione comunale.

Il Comune ha varato un pacchetto anti crisi per aiutare le famiglie a superare questo momento di difficoltà economica. Spiega il sindaco Angelo Cappuccio: «La continua domanda di aiuto da parte di nuclei in crisi ci ha spinto ad affrontare la situazione con misure ad hoc; oltre a delegare la gestione del progetto al consigliere Salvatore Cocco, abbiamo deciso di dare in mano il tutto a due assistenti sociali che dovranno vagliare le domande delle persone interessate a questo progetto di ampio respiro».

In cosa consiste, di fatto, il pacchetto anti crisi del Comune? In primo luogo l’Amministrazione ha deciso di rispondere alle difficoltà dei cittadini con uno “sportello casa” per le emergenze abitative, oltre a ridurre i costi relativi al servizio mensa e al trasporto scolastico. Ma c’è altro: il Comune qualche mese addietro aveva dato il via alla raccolta di alimenti per persone in difficoltà, iniziativa che poi è stata portata avanti dall’associazione Banco solidale presieduta da Ernesto Callegari e che attualmente segue una quarantina di famiglie, molte delle quali italiane. «La distribuzione di cibo per i meno abbienti è una delle iniziative che rientrano nei casi di emergenza – continua Cappuccio – a cui dare una risposta veloce. Per questo motivo, oltre alle nostre liste di persone da seguire, abbiamo affidato gran parte del lavoro alla nuova associazione di volontariato ».

Poi il Comune ha pensato di ridare una sorta di dignità, oltre ad un’entrata economica, alle persone da tempo disoccupate grazie alla realizzazione di borse lavoro e di progetti sociali retribuiti con voucher Inps. «Da una parte si offre l’occasione di ottenere uno “stipendio” (180 euro settimanali per 24 ore di attività), e dall’altra si riporta in società una persona disoccupata».

Ad aprile saranno rinnovati altri 40 progetti voucher-lavoro che daranno un’entrata fissa per qualche mese al lavoratore. Poi, per ultimo vi è il progetto “da famiglia a famiglia”: in questo caso si fa appello alla solidarietà dei santhiatesi. Chi ne ha la possibilità può adottare una famiglia offrendo contributi alle spese quotidiane.

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