Saluggia. (r.g.) «la Gazzetta mi ha descritta come complice dell’Amministrazione Pasteris».
Anna Anobile, già segretario comunale del Comune di Saluggia e attualmente in forza al Comune di San Sebastiano da Po, ha presentato una denunziaquerela per diffamazione a mezzo stampa nei confronti di Umberto Lorini, direttore responsabile de la Gazzetta.
La Anobile, assistita dall’avvocato Piero Alberto di Cigliano, lamenta il fatto che la Gazzetta abbia “dato ampio risalto” al procedimento penale “Edilizia connection” in cui era indagata insieme all’ex sindaco Marco Pasteris e all’assessore- funzionario Antonello Ravetto: “Lorini tace il fatto che il segretario comunale è necessariamente estraneo alle scelte politico-amministrative”.
Secondo la Anobile, inoltre, Lorini in alcuni articoli pubblicati nel 2012 avrebbe formulato un “giudizio di assoluto disvalore sulla mia professionalità, accomunandomi con gli amministratori politici”: “ai lettori del giornale sono stata additata come un funzionario sicuramente incompetente e colluso con il potere politico-amministrativo del Comune”, “vengo accomunata con gli esponenti politici del passato governo comunale e addirittura vengo additata come loro complice”; “al lettore, nella più benevola delle valutazioni, appaio come professionalmente incompetente”, “alla mia persona viene attribuita l’incapacità gestionale della macchina amministrativa del Comune”.
“E’ chiaro – conclude la Anobile – che di fronte all’opinione pubblica la mia reputazione professionale ne è uscita distrutta. Tant’è che il nuovo sindaco ha deciso di non rinnovarmi l’incarico”.
Il direttore Lorini non sembra granché preoccupato: «come in occasione di altre precedenti querele, quando ho avuto notizia della chiusura delle indagini preliminari ho presentato istanza alla Procura chiedendo di essere interrogato, com’è mio diritto; quando mi convocheranno, spero presto, porterò la documentazione a supporto di quanto ho scritto, e dimostrerò che non c’era alcun intento persecutorio nei confronti della Anobile. La cosa strana, però, è che di questo procedimento non mi sia stato notificato nulla: l’ha scoperto casualmente il mio avvocato trovandosi, per tutt’altra causa, in tribunale a Biella».
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