
Pubblicato il progetto preliminare, adottato dal Consiglio, della variante generale al Prg. L’espansione dell’edificato, anche se ridotta, c’è anche in questo Piano. Dopo trent’anni la destra si converte e ripropone il PIP che aveva tolto. L’Amministrazione intenzionata a intervenire nel mercato immobiliare.
Saluggia. (u.l.) Ora che il Consiglio comunale ha adottato il progetto preliminare della variante generale al Prg, «il nuovo Piano Regolatore», lo strumento è pubblicato e tutti possono prenderne visione, e magari presentare osservazioni e proposte di modifica. Nel corso della seduta del 27 febbraio scorso, prima che l’urbanista incaricato arch. Tullio Toselli proiettasse alcune tavole sul muro della sala, il sindaco Firmino Barberis ha spiegato che il nuovo Piano «ha i suoi punti cardine di attuazione su un modo diverso di concepire lo sviluppo urbanistico»: dopo «una attenta e profonda osservazione delle dinamiche di utilizzazione del teriitorio edificato», l’Amministrazione ha evidenziato «numerosi punti critici: la viabilità insufficiente, le infrastrutture (acquedotto, fognature e gas) giunte ai limiti delle loro capacità, il progressivo abbandono di molte case nel centro storico e conseguente loro degrado, la sostanziale invarianza della popolazione che da decenni si è attestata mediamente sulle 4200 unità circa, un tessuto commerciale insufficiente, mancanza di aree a parcheggio, di aree verdi e ricreative nel centro abitato».
Limitate le aree di espansione?
Barberis ha detto inoltre che «Le linee sulle quali é stato strutturato il Piano consistono principalmente nella limitazione di nuove aree di espansione urbanistica concentrando una maggior attenzione sul centro edificato esistente, in particolare sul centro storico per il quale vengono adottate norme maggiormente flessibili proprio per dare la possibilità di recupero del patrimonio edilizio esistente, una particolare attenzione all’uso dell’abitato ponendo al centro del Piano regolatore il suo destinatario, il cittadino». Quando però si vanno a vedere i numeri, nel Piano, si scopre che nei cosiddetti “luoghi e territori della trasformazione” (fra cui vi sono anche le aree attualmente libere, sia interne che esterne al tessuto urbano) è teoricamente possibile l’insediamento di più di 400 nuovi abitanti. Ora: siccome a Saluggia (ultimo dato: 2001, sarebbe bene aggiornarlo al 2011) c’erano 220 abitazioni non occupate, per un totale di 766 stanze libere, non si capisce perché vengano resi “trasformabili” (quindi, nel linguaggio di Toselli, edificabili) altri 16 mila metri quadri di suolo attualmente libero. Già solo riutilizzando i vani esistenti nelle abitazioni vuote ci sarebbe posto per oltre 750 nuovi saluggesi: è davvero necessario dotare di diritti edificatori aree che attualmente sono libere?
Il Piano per gli Insediamenti Produttivi
Sempre il sindaco ha voluto evidenziare che «nelle previsioni di Piano é altresì prevista l’espansione di aree produttive verso Sant’Antonino tra la strada provinciale Saluggia-Gattinara e la ferrovia Torino-Milano che si prevede di attuare mediante PIP Piano di Insediamento Produttivo di iniziativa Comunale per far ritornare il Comune protagonista dello sviluppo artigianale-industriale, visto che l’iniziativa privata di fatto ne ha bloccato lo sviluppo; considerato che Saluggia dista dalle grandi vie commerciali si debbono mettere in atto criteri che rendano appetibile Saluggia ed inducano artigiani e piccole industrie ad investire nel nostro territorio ». Chi ha buona memoria si ricorderà che negli anni Novanta del secolo scorso già ci fu un’Amministrazione che destinò a PIP una parte dei terreni tra Saluggia e Sant’Antonino per attirare nuovi insediamenti a prezzi calmierati, ma poi un’altra Amministrazione riportò quell’area sotto il controllo (e il prezzo) dei privati, scoraggiando così – fin dal prezzo d’acquisto del terreno – eventuali iniziative imprenditoriali. Chissà se se lo ricordano anche il sindaco Barberis e l’assessore Farinelli.
E anche il Comune ora interviene
La delibera di adozione del Piano costituisce inoltre la conferma di quanto su queste colonne si anticipava qualche mese fa: l’Amministrazione intende intervenire, come attore pubblico fra gli attori privati, nel mercato immobiliare saluggese. Ha detto infatti il sindaco: «L’esperienza vissuta nei recenti anni durante i quali il Comune é stato solo ed unicamente spettatore delle iniziative private si è visto il progressivo arresto di investimenti produttivi e lo spopolamento del centro storico […]. Il piano che presentiamo oggi in adozione tende ad invertire questa direzione, il Comune deve ritornare protagonista dello sviluppo facendosi parte diligente nelle iniziative che meglio si adattano alla crescita».
Nella foto: L’assessore Libero Farinelli con il sindaco Firmino Barberis.
0 Commenti
Siamo spiacenti, nessuno ha ancora lasciato un commento !
Ma puoi essere il primo: lascia un commento !