
Saluggia. (r.s.) Gli scatoloni erano stati trasferiti dai sotterranei del municipio alla chiesa di San Francesco. A fine gennaio la consigliera Olivero aveva scritto ai Vigili del Fuoco chiedendo un sopralluogo. Ieri sono arrivati due operai con un furgone.
Martedì 25 febbraio, di buon mattino, un furgone con cassone scoperto si ferma in via Senator Faldella, davanti alla chiesa di San Francesco; due operai aprono la porta della chiesa e cominciano, facendo avanti e indietro, a caricare scatoloni. Poco più tardi il furgone carico di scatoloni compare a Sant’Antonino, nel cortile della Scuola “Collodi”.
Facciamo un passo indietro, di circa un mese. Il 27 gennaio il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco riceve una nota della consigliera comunale saluggese Paola Olivero, che segnala «la presenza di attività soggette a controllo dei Vigili del Fuoco che potrebbero non risultare conformi alla normativa antincendio, presso i locali della chiesa di San Francesco».
Al Comando controllano gli atti che hanno in archivio e scoprono che 18 anni fa, nel marzo del 1996, avevano espresso parere favorevole al progetto di auditorium nella chiesa di San Francesco «rammentando – avevano scritto al Comune – la necessità di produrre, a lavori ultimati, la richiesta di sopralluogo finalizzata al rilascio del certificato di prevenzione incendi».
Siccome i lavori per fare della chiesa un auditorium non sono mai stati ultimati, la richiesta di sopralluogo ai Vigili del Fuoco non è mai pervenuta. Però, intanto, qualche anno fa un sindaco ha deciso di trasferire nella chiesa l’archivio di deposito del Comune. Quando in un edificio si crea un deposito di carta superiore a 5 mila chili (5 tonnellate), i Vigili del Fuoco devono effettuare un controllo per verificare se i sistemi antincendio del locale sono a norma. Quanti chili di carta ci sono – meglio: c’erano, fino all’arrivo del furgone martedì mattina – nella chiesa di San Francesco? Una stima l’aveva fatta, nel 2010, la Soprintendenza Archivistica del Piemonte, che in una nota al Comune – prima del trasferimento dell’archivio dai sotterranei del palazzo comunale alla chiesa – scriveva: «è dubbio che la quantità di materiale da archiviare sia effettivamente inferiore ai 5.000 kg dichiarati. Il peso verosimile si aggira intorno agli 8.000 kg di materiale»; e quindi invitava il Comune a «progettare e dimensionare gli impianti di rilevazione incendi e gli apparati di sicurezza (estintori, porte Rei, ecc.) considerando una quantità di materiale non inferiore a 8.000 kg». Forse la nota inviata ai Vigili del Fuoco dalla Olivero a fine gennaio ha messo in allarme qualcuno in municipio, consapevole che il deposito nella chiesa potrebbe non rispondere alla normativa antincendio. E allora è arrivato il furgone, e forse prima dell’annunciato sopralluogo dei pompieri gli 8 mila chili di carta possono ridursi – con qualche viaggio a Sant’Antonino – a meno di 5 mila. In ogni caso, resta il fatto che il deposito in chiesa era stato autorizzato come “sede eccezionale e temporanea”.
Nelle foto:
- in alto: Martedì 25 febbraio: si carica alla chiesa di San Francesco…
- sotto: …e si scarica alla Scuola “Collodi” di Sant’Antonino.
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