Saluggia. (u.l.) La ditta Borello srl vuole creare un insediamento commerciale di medie dimensioni. In cambio realizzerebbe uno spazio pubblico da cedere gratuitamente al Comune.
Senza possedere la sfera di cristallo, il 22 gennaio titolavamo su queste colonne “2014, l’anno del supermercato?”, ipotizzando l’interesse di qualche imprenditore sull’area ex Quaglino. Qualche giorno più tardi all’albo pretorio del Comune compariva una delibera con cui la Giunta, in vista di una possibile acquisizione dell’area a patrimonio comunale, incaricava un tecnico di stimarne il valore: «quell’area è in uno stato di abbandono progressivo – spiegava il sindaco Firmino Barberis – e dà una brutta immagine del paese».
E pensare che ci sono almeno due soggetti che, se il Comune non continuasse a rinviare l’inserimento nel Piano Regolatore dei “criteri commerciali” approvati dal Consiglio a novembre, avrebbero interesse a investire su quell’area e porre dine all’abbandono che tanto angustia il sindaco. Uno è Stefano Capello, titolare dell’Immobiliare San Salvari sas di Torino proprietaria dell’edificio e dell’area antistante, che il 29 gennaio ha dichiarato a questo giornale di essere stanco di aspettare la burocrazia comunale: «ho presentato un nuovo piano di recupero – ha spiegato – che però è bloccato negli uffici in attesa del nuovo Piano Regolatore, e mi dicono che ci vorranno almeno altri due anni».
L’altro è saltato fuori pochi gironi fa: è Franco Borello, titolare della Borello srl di Castiglione Torinese, che lunedì ha protocollato in Municipio una proposta con allegata “planimetria dimostrativa dell’intervento”. In tre paginette Borello, assistito dal progettista geometra Riccardo Bracco di Torrazza, spiega «i punti chiave che si sarebbero posti alla base della sua idea di progettazione per il nuovo assetto del territorio che interessa l’area in oggetto», e dice al sindaco e ai consiglieri: «tale intervento si potrebbe realizzare entro ottobre 2015» a condizione che il Comune concluda l’inserimento dei “criteri commerciali” nel Piano Regolatore entro maggio 2014, e che gli rilasci la “super Dia” per l’inizio lavori entro la metà di novembre.
L’Amministrazione Barberis, ora, non ha più alibi. Deve decidere se attivare le procedure per permettere ai privati di operare, o se acquisire l’area a patrimonio pubblico e riqualificarla a spese del Comune.
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