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Sabato sera al Civico “Una delle ultime sere di Carnovale”

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Sabato sera al Civico “Una delle ultime sere di Carnovale”

L’ultima commedia di Carlo Goldoni scritta a Venezia prima della partenza per Parigi: un’«allegoria dell’addio» sul tema della fuga dei giovani dalla patria, del dover uscire dal territorio di nascita al fine di realizzare un proprio progetto di vita

VERCELLI. Va in scena la sera di sabato 3 marzo al Teatro Civico lo spettacolo Una delle ultime sere di Carnovale, tratto dalla commedia di Carlo Goldoni e rappresentato dalla compagnia Teatro Piemonte Europa.
Lo spettacolo costituisce per il regista Beppe Navello la terza tappa di un’ideale trilogia civile che, dopo l’Alfieri de Il divorzio e il Marivaux de Il Trionfo del Dio Denaro, ha l’ambizione «di proporre umili pause di riflessione civile a un paese troppo affannosamente confuso nella propria contemporaneità”».
La commedia fu rappresentata per la prima volta il 16 febbraio 1762, al teatro San Luca di Venezia, a coronamento della stagione teatrale che aveva visto Le baruffe chiozzotte e I rusteghi. Rappresenta l’ultima commedia scritta da Goldoni a Venezia prima della sua partenza per Parigi, chiamato come autore della Comédie Italienne; difatti è un’opera che non manca di autobiografismo, dall’autore stesso è definita nei Memories come una commedia d’allegoria “che ha bisogno di una spiegazione”, una vera e propria «allegoria dell’addio».
Una delle ultime sere di Carnovale tratta il tema della fuga dei giovani dalla patria, del dover uscire dal territorio di nascita al fine di realizzare un proprio progetto di vita. L’autobiografismo si rivela nel personaggio del Sior Anzoletto, disegnatore di stoffe veneziano, in partenza per la Moscovia per portare colà la sua creatività. La commedia è scandita da una lingua perfetta, straniera come il veneziano di trecento anni fa, ma comprensibile per quanto oramai universale. «Chi meglio di una compagnia di giovani attori come quella che abbiamo cresciuto in questi anni a TPE – afferma il regista Navello – potrebbe portare in scena con altrettanta passione questa storia antica eppure contemporanea?».
Lo spettacolo conserva la leggerezza ritmica propria del suo autore: tutto avviene durante il dipanarsi di una delle tante sere della vita, tra discorsi fatti di nulla, tra il balenare di umori umanamente riconoscibili, tra una partita a carte e una cena tra amici, tra i gesti, le risate e le malinconie attraverso le quali, senza che ce ne accorgiamo, si compiono scelte decisive e irreversibili.

Biglietti su vivaticket.it o al botteghino del teatro a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.

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