Nella foto: Lello Arena in una scena.
Crescentino. La commedia di Molière chiude sabato la stagione del Teatro Angelini. Il vizio portato all’eccesso, l’antagonismo sentimentale, i maneggi dei servitori, gli equivoci…
Il cartellone dell’Angelini comprende sempre un classico, quest’anno la stagione teatrale si chiude sabato 12 aprile con L’avaro di Molière interpretato da Lello Arena.
Commedia divertente, è tra le più famose dell’autore francese, che non ha lesinato nel costruirla inserendo tutti gli ingredienti che, già singolarmente, creano comicità, il vizio portato all’eccesso, l’antagonismo sentimentale, i maneggi dei servitori, gli equivoci; a tutto ciò vanno aggiunti colpi di scena e un intreccio abbastanza robusto per reggere tutti questi spunti ma non appesantire la rappresentazione.
Un ultimo elemento ha reso L’avaro sempre più famoso nel tempo, il carattere intramontabile delle questioni che suscita: se d’acchito l’avarizia, accompagnata da bramosia e aridità, portano il protagonista ad essere disistimato e quindi ovvio bersaglio del fato e di chi gli sta attorno, se la sua incapacità di relazionarsi e a cogliere altro nei rapporti interpersonali che non sia solo un’occasione di profitto lo condanna alla solitudine, attorno a lui ruota un mondo che limpido non è, offuscato da piccoli egoismi, complicità e azioni opportunistiche.
Arpagone è maniacalmente possessivo nei confronti delle sue proprietà, si trattasse anche di una semplice e vecchia sedia, mira a matrimoni convenienti per i figli, una giovane bella e ricca di qualità per se stesso, ma nulla andrà come aveva programmato. Se da un lato è sconfitto per aver voluto anteporre il bene materiale ai sentimenti, dall’altra la vittoria non è indice di innocenza, l’onestà intellettuale è di pochi.
Silvia Baratto Sabato 12 aprile, ore 21, Teatro Angelini, Crescentino.
Per prenotazioni Cartoleria Cipolla, tel. 0161.843194.
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