TORINO. (r.g.) Il 28 settembre 2012 Roberto Rosso passa un’oretta negli uffici della Procura. Un paio d’anni prima era stato, per qualche mese, consigliere e assessore regionale, e davanti ai procuratori Gabetta e Beconi ricorda: «C’era la prassi, in occasione dell’approvazione del bilancio regionale, di concedere ai consiglieri del denaro per la realizzazione di opere (che in gergo si chiamano “marchette”) nell’ordine di circa un milione di euro a consigliere.
Ad esempio il consigliere Pedrale ha realizzato tramite il Comune di Tricerro un acquafan in quella località. In pratica la Regione ha stanziato questi soldi per il Comune di Tricerro e la moglie di Pedrale è architetto dipendente di questo Comune» [in realtà è responsabile dell’ufficio tecnico, ma come consulente esterno, ndr].
E, a domanda, risponde: nel corso di un’intervista televisiva in cui raccontavo cosa accade in Regione «non mi sono nemmeno reso conto di aver citato, per indicare una distanza chilometrica, il paese di San Germano; probabilmente mi è venuto in mente questo nome perché è il paese del consigliere regionale della mia provincia Pedrale, che me ne aveva fatte talmente tante che si faceva ricordare persino dal mio subconscio».
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