Vercelli. (s.b.) La Prefettura di Vercelli sta smistando gli arrivi in diverse strutture dislocate in alcuni centri della provincia. Associazioni, cooperative e onlus hanno partecipato al bando per la gestione dell’accoglienza e del primo periodo di permanenza.
L’arrivo di profughi e migranti nel nostro Paese in un primo momento, nel corso della primavera, aveva richiesto solo alcune basi d’appoggio per una sosta veloce, prevalentemente notturna: l’Italia come tappa di un percorso più lungo e organizzato, volto al raggiungimento di mete individuate in precedenza.
In seconda battuta, invece, chi raggiunge il nostro Paese non riparte subito; è quindi sorto il problema di gestire la stanzialità. Il primo passo è stato l’emissione di un bando in tutte le province italiane per individuare quelle cooperative o associazioni che avessero i requisiti, tra questi l’esperienza, per organizzare la pratica quotidiana all’interno delle strutture individuate dalla Prefettura. Al momento sono operative la Sereni Orizzonti a Borgo d’Ale, la Obiettivo onlus a Saluggia e Palazzolo, che si appoggia alla consorella Zoe per la parte logistica. A loro sono affidati i compiti di predisporre in modo adeguato i locali collocandovi letti e altre elementi necessari, fornire i pasti e sopperire alle prime necessità.
Restano aperti altri aspetti, che in queste settimane si sono andati chiarendo: come far trascorrere il tempo in attesa dei documenti, quali siano le possibili forme di integrazione, tenendo conto anche delle diverse nazionalità, sono infatti provenienti da due continenti, Africa e Asia.
Altri articoli a pag. 2 de la Gazzetta di mercoledì 27 agosto:
- Chi paga, e quanto: Trenta euro al giorno. A loro, in tasca, 2,50
- A Crescentino: La Croce Rossa: li portiamo dall’aeroporto all’ospedale e da lì nei diversi centri.
- A Saluggia: L’associazione Dar Essalam: forniamo loro generi di prima necessità, li aiutiamo per i documenti e organizziamo un corso base di italiano.
- A Palazzolo: Lavoro volontario di piccola manutenzione in attesa dei documenti per lasciare l’Italia.
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