VERCELLI. (r.g.) Rinviati alla Procura gli atti per il giornalino propagandistico e le telefonate.
Due condanne, per l’ex assessore comunale di Trino Alessandro Giolito (2 anni) e per l’ex assessore provinciale Roberto Saviolo (2 mesi, in continuazione con condanne precedenti che portano il totale a due anni). Poi una lunga serie di assoluzioni, e un rinvio degli atti alla procura per riformulare un capo di imputazione: così si è chiuso il processo per “Terre d’acqua”, la società di promozione del territorio fondata dal parlamentare trinese Roberto Rosso che secondo l’accusa sarebbe stata in realtà un mezzo di promozione, con l’utilizzo spregiudicato di fondi pubblici, per promuovere l’immagine politica degli amministratori. I capi di imputazione erano pesanti, associazione a delinquere e peculato.
Per l’ex sottosegretario il collegio presieduto da Maria Teresa Guaschino (a latere Massaro e Dovesi) decide l’assoluzione «per mancanza della prova». Stessa formula per l’ex direttore generale della Provincia Gianfranco Chessa, per gli ex assessori Saviolo e Giolito, per altri reati.
Il collegio assolve, invece, «perché il fatto non sussiste» il politico casalese Nicola Sirchia, ex amministratore di Terre d’acqua, Tino Candeli, sempre amministratore della società, l’ex sindaco di Trino Giovanni Ravasenga e l’esperta in beni culturali Cinzia Joris.
Il Tribunale rinvia invece gli atti alla procura per il capo di imputazione che riguarda il giornalino Terre d’acqua News e le telefonate sul territorio (140 mila euro spesi dalla Provincia). L’ipotesi di reato, che riguarda l’ex sottosegretario, Gianfranco Chessa e altri funzionari della Provincia individuati dalla perizia del Tribunale, è l’abuso d’uffi cio (un reato per cui si è vicini alla prescrizione). Attraverso il giornalino non ci sarebbe stata una distrazione di denaro pubblico, ma i politici avrebbero ottenuto un profi tto con una campagna personale di diffusione della propria immagine.
La condanna per l’ex assessore Giolito è legata alla vicenda dell’allora moglie, che risultava a libro paga di Terre d’acqua senza in realtà essere assunta e neppure informata. Per lui anche l’interdizione, per due anni, dai pubblici uffi ci. Condanna a due mesi, infi ne, per l’ex assessore Saviolo, con un reato trasformato in corruzione, per la vicenda del progetto Morfè e la cooperativa di pulizie coinvolta in un progetto culturale. Le motivazioni verranno depositate entro 90 giorni.
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