Buon punto al “Piola” contro una squadra tecnicamente superiore. Intanto, però, le dirette concorrenti Ascoli, Brescia e Avellino oggi hanno vinto. Si torna subito in campo: martedì sera in trasferta a Cesena
VERCELLI. (u.l.) – La partita tra una squadra – la Pro Vercelli – reduce da due 0-0 consecutivi e una squadra – il Palermo – che ha la miglior difesa del campionato (solo 24 reti subite) è finita com’era prevedibile: a reti inviolate. Le Bianche Casacche portano a casa un altro utile punticino (da quando in panchina è tornato Grassadonia la Pro non ha più perso), il Palermo mette fine a una serie negativa di tre sconfitte consecutive e prosegue la corsa alla Serie A, all’inseguimento di Empoli e Frosinone.
Al consueto 3-5-2 di Grassadonia (con Paghera in regia al posto dell’acciaccato Vives, Ghiglione confermato sulla fascia destra e la coppia Morra-Reginaldo in attacco) Tedino oppone un 4-3-3 con Nestorovski punta centrale affiancato da Coronado e Trajkovski. In curva più palermitani che vercellesi.
La partita l’ha fatta il Palermo: molto possesso palla, poche le occasioni da rete. Fra i rosanero attivissimi Bellusci (regista difensivo, oggi alla 200a partita da professionista) e Coronado, brasiliano tecnico e sgusciante.
A dieci minuti dalla fine Altobelli – subentrato nella ripresa a Germano – in contropiede ha sprecato egoisticamente un’occasione d’oro, sparacchiando in curva un pallone che Raicevic e Kanoute – anch’essi entrati da poco – avrebbero potuto gestire meglio. Grassadonia, tarantolato, stava per entrare in campo e mangiarselo vivo.
Tardivo l’inserimento di Kanoute, che in poco più di mezz’ora ha fatto dannare la difesa rosanero più che Morra in tutta l’ora precedente.
Cosa funziona e cosa no
La partita di oggi ha confermato che
– Grassadonia è finalmente riuscito a registrare la difesa. Bergamelli, Gozzi e Konate (o Alcibiade, quando tornerà) mostrano solidità anche contro attaccanti di peso; nelle ultime cinque gare la Pro ha subìto solo due reti, nelle cinque precedenti ne aveva incassate 13.
– in mancanza di Vives il centrocampo della Pro non è in grado di costruire azioni. Quando Paghera è marcato (e lo è sempre, perché ormai gli avversari hanno mangiato la foglia) i difensori bicciolani non sanno cosa fare del pallone, e allora lo buttano avanti cercando – spesso invano – Ghiglione o Mammarella sulle fasce. Castiglia e Germano (o Altobelli) si vedono solo oltre la metà campo, ma manca la fase di impostazione.
– gli attaccanti pressano troppo poco i difensori avversari quando questi hanno il possesso di palla. Oggi, nel confronto con il Palermo, lo si è visto in maniera lampante: mentre Trajkovski, Nestorovski e Coronado – e poi Moreo – andavano sempre e immediatamente a disturbare il trio di difesa (e talvolta anche a importunare Pigliacelli in area), i nostri Morra e Reginaldo – e poi Raicevic – aspettavano Bellusci & C. sulla tre quarti: lasciando così loro il tempo di ragionare e di impostare l’azione.
– alla Pro continua a mancare un vero centravanti da 10-15 gol a stagione. E per favore non diciamo che «non ci sono i soldi»: anziché spenderli per portare a Vercelli i cosiddetti attaccanti Raicevic e Polidori, i portieri panchinari Marcone e Nobile, i difensori fantasma Grossi e Bertosa (per non dire di Bruno) e mister Atzori con il suo staff, una punta decente tra luglio e dicembre la si poteva anche ingaggiare. In Serie B ci sono almeno venti giocatori che a questo punto del campionato hanno segnato almeno 7 reti: nessuno è della Pro Vercelli. Perfino il fanalino di coda Ternana, che finora ha vinto solo tre partite, segna più della Pro. E’ difficile salvarsi sperando che ogni tanto Castiglia, Vives o Germano la buttino dentro.
– l’unico che segnava con una certa continuità, pur non essendo un attaccante di ruolo, era Firenze: faceva i suoi gol quand’era a Vercelli, continua a farli – pur giocando poco – ora che è a Venezia. La cacciata di Grassadonia ha comportato l’allontanamento di uno dei pochi uomini-gol che la Pro aveva in rosa.
La classifica
Con il punto di oggi la Pro sale a quota 27. Intanto, però, le dirette concorrenti muovono la classifica: l’Ascoli battendo il Cesena è salito a 26, l’Entella pareggiando col Carpi è a quota 28, Brescia e Avellino hanno vinto e vanno a 33. La Pro, quindi, pur in serie positiva resta terz’ultima, un punto sotto il Cesena: e proprio al “Dino Manuzzi” di Cesena, martedì sera, le Bianche Casacche dovranno cercare i tre punti per sopravanzare i romagnoli e buttarsi all’inseguimento di Novara e Salernitana: si spera nel rientro di Vives. Sabato 3 marzo, poi, al “Piola” arriverà il Perugia.
PRO VERCELLI (3-5-2): Pigliacelli; Gozzi, Bergamelli, Konate; Ghiglione, Germano (35’ st Altobelli), Paghera, Castiglia, Mammarella; Reginaldo (25’ st Raicevic), Morra (17’ st Kanoute). A disposizione: Gilardi, Berra, Kanoute, Raicevic, Altobelli, Bifulco, Alex, Ivan, Da Silva, Pugliese, Jidayi, Marcone. All. Grassadonia.
PALERMO (4-3-3): Pomini; Rispoli, Struna, Bellusci, Szyminski; Murawski (30’ st Gnahore), Jajalo, Chochev; Coronado (11’ st Moreo), Nestorovski, Trajkovski. A disposizione: Maniero, Posavec, Accardi, Rajkovic, Moreo, Gnahoré, Rolando, Balogh, La Gumina, Fiordilino, Fiore, Dawidowicz. All. Tedino.
Arbitro: Marini di Roma
Ammoniti: Bergamelli (PV), Jajalo (PA), Struna (PA).
[nella foto: Nestorovski controllato da Germano e Ghiglione]
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