Crescentino. (r.g.) L’indagine sulle spese dei consiglieri.
C’è anche il crescentinese Luca Pedrale, capogruppo del Gruppo consiliare Popolo della Libertà (ora Forza Italia) nel Consiglio Regionale del Piemonte, fra i 43 consiglieri che nei giorni scorsi hanno ricevuto dalla Procura di Torino l’avviso di conclusione delle indagini preliminari.
Pedrale, come i suoi colleghi, è accusato di peculato: secondo la Procura “avendo la disponibilità dei fondi erogati dal Consiglio per il funzionamento dei Gruppi, se ne appropriava utilizzandoli per finalità personali e comunque estranee alla previsione normativa”.
A Pedrale la Procura contesta di aver speso – facendoseli rimborsare dalla Regione – quasi 20 mila euro in “ristoranti, cibi da asporto, consumazioni al bar, acquisti di generi alimentari presso supermercati”, circa 2800 euro per “acquisti presso negozi di abbigliamento”, circa 2300 euro per “fiori, gioielli, profumi, champagne ed articoli per illuminazione”, circa 1600 euro per “spese per manutenzione autovettura”, oltre 1100 euro per “spese per patrocinio legale” e 200 euro per “alberghi”.
Pedrale, inoltre, “in qualità di capogruppo autorizzava – imputandole genericamente al bilancio del Gruppo consiliare – spese per oltre 28 mila euro di consumazioni in bar e ristoranti”. Raggiunto dall’avviso, ha dichiarato: «E’ un problema nazionale, non piemontese. Se questa è l’impostazione, allora dovrebbero indagare tutti i consiglieri dal 1972. Servirebbe una riflessione seria da parte di tutte le istituzioni».
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