
Vercelli. (g.r.) L’inchiesta sulle autoscuole Viotti di Santhià e Garella di Vercelli. Nel 2011 erano state filmate oltre cento visite. Tre anni dopo, la sentenza.
Sono stati assolti, perché il fatto non sussiste, i due medici che nel 2011 sono stati messi al centro dell’inchiesta sulle visite facili per il rinnovo delle patenti di guida nelle autoscuole Viotti e Garella, rispettivamente a Santhià e Vercelli. I due dottori, Giovanni Fortuna, di Vercelli, e Argeo Maviglia, di Lecco erano stati messi 40 giorni agli arresti domiciliari, poiché tre anni fa furono indagati sul rilascio delle patenti. Infatti, dopo essere state filmate oltre cento visite, portarono ad essere indagate sette persone, quattro di loro tra cui, Giovanni Fortuna e Argeo Maviglia, e i fratelli Maurizio e Federico Vercellone, titolari delle due autoscuole.
Nell’inchiesta del 2011, allora condotta da Antonio Rinaudo, furono passate al setaccio dalla polizia stradale, oltre mille pratiche per il rilascio o il rinnovo delle patenti. Dalla provincia di Vercelli era scattata per le autoscuole la sospensione di sei mesi dell’autorizzazione all’attività di consulenza per la circolazione dei mezzi di trasporto e la sospensione delle attività per tre mesi.
Oggi, a poco meno di tre anni di distanza, è arrivata la sentenza per i due medici coinvolti, Giovanni Fortuna, medico militare dell’Esercito ed ex consigliere comunale a Vercelli, e Argeo Maviglia, medico capo della questura di Lecco, i quali entrambi avevano scelto il rito abbreviato. Martedì 1° luglio per Maviglia, assistito da Vito Zotti di Lecco, e Fortuna, difeso dagli avvocati Roberto Rossi di Vercelli e Maurizio Bortolotto del Foro di Torino, è arrivata l’assoluzione con la formula più ampia.
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