MONCRIVELLO. Il capogruppo di “Rinnovo per Moncrivello”: «Qui non si rispetta il regolamento».
Il consigliere di minoranza Piero Santià, capogruppo di “Rinnovo per Moncrivello”, critica sia la decisione del vicesindaco Bernardina Curto Monge di votare a favore del piano di ristrutturazione dell’Asl vercellese, sia il modus operandi dell’Amministrazione comunale in carica nei confronti delle opposizioni, per una serie di cause che enumera minuziosamente.
Anzitutto Santià afferma la propria contrarietà al voto favorevole dato da Bernardina Curto Monge all’«atto d’indirizzo aziendale» dell’Asl presentato a novembre dal direttore generale Federico Gallo in sede di conferenza dei sindaci. In quella circostanza la Curto diede voto positivo in rappresentanza del Comune di Moncrivello. Il consigliere Santià appunta una serie di considerazioni critiche sull’accaduto; in primo luogo osserva che all’assemblea avrebbe dovuto partecipare il sindaco Giovanni Carlino e non il vicesindaco, proprio perché il delegato doveva rappresentare Moncrivello.
In secondo luogo ricorda che il Consiglio comunale aveva votato all’unanimità una mozione, presentata dall’assessore Anna Maria Ferrari, che vincolava il Comune ad opporsi ad ogni riduzione di servizi dell’Asl, riduzione che è invece prevista nell’atto aziendale votato favorevolmente da Curto Monge. Infine il consigliere afferma che «se il vicesindaco riteneva che si potesse riconsiderare la decisione presa all’unanimità dal Consiglio comunale, allora avrebbe dovuto ridiscutere dell’ipotesi con i consiglieri e non prendere da sé sola la decisione, poiché ella nell’assemblea riunita per dibattere sull’Asl rappresentava il Comune di Moncrivello e non soltanto sé stessa».
Da ultimo, Santià ribadisce d’essere contrario per principio a tagli e riduzioni nella sanità, rammenta che l’atto d’indirizzo aziendale è stato respinto dalla maggioranza dei sindaci e paventa che si possa avere una diminuzione dei servizi alla popolazione.
Inoltre Santià critica l’atteggiamento del sindaco nei confronti delle opposizioni. Lo spunto gli è offerto dall’ultima riunione del Consiglio comunale tenutasi a novembre, a cui egli non ha potuto partecipare poiché di ritorno dall’estero: «avevo programmato una mia assenza dal paese per quel periodo; la notifica della convocazione del consiglio mi è arrivata il 21 novembre, quando ero partito il 20 dello stesso mese».
Questo è accaduto, continua Santià, poiché i Consigli comunali sono abitualmente indetti senza riunire la conferenza dei capigruppo con la quale concordare l’orario e la data di convocazione, come invece sarebbe previsto dal regolamento comunale all’articolo 13 e richiesto costantemente dalle minoranze. Un fatto analogo era già accaduto in passato, ha puntualizzato il consigliere, quando egli non aveva potuto prendere parte ad un consiglio poiché gli era stata notificata la sua convocazione soltanto dopo che s’era assentato per qualche tempo da Moncrivello.
D’altronde, in quest’ultimo novembre egli, non appena era stato informato della convocazione dell’assemblea consiliare, aveva chiesto un rinvio di sole 24 ore per potervi partecipare, essendo di ritorno dall’estero e prevedendo di giungere in paese poche ore dopo le 18 del 27 novembre, momento in cui si è riunito il Consiglio: tuttavia questo modesto spostamento non era stato concesso. In ogni caso, la mancata riunione della conferenza dei capigruppo sarebbe, sostiene Santià, una violazione dello Statuto comunale.
Queste vicende d’altronde, ha proseguito il capogruppo di “Rinnovo per Moncrivello”, non costituirebbero gli unici casi in cui la maggioranza non rispetterebbe le prerogative delle opposizioni. «I consiglieri di minoranza – prosegue Santià – non vengono adeguatamente informati dall’Amministrazione sulle sue scelte ed in generale sulla vita del Comune». Egli porta come esempio il fatto che nell’ultimo consiglio la relazione della Corte dei conti sarebbe stata presentata loro soltanto durante l’assemblea stessa, senza offrirgli la possibilità di leggerla e ponderarla con calma ed attenzione in precedenza.
Santià lamenta anche che sue mozioni, interpellanze, interrogazioni su d’una serie di temi, come la Fondazione Valleris o l’acquedotto, non avrebbero avuto risposta esauriente. In un caso, ricorda il consigliere, sette sue mozioni furono prima rimandate, poi inserite all’ordine del giorno in un Consiglio a cui si sapeva che egli non avrebbe potuto partecipare, essendo convalescente da una malattia e da un serio intervento chirurgico.
I consiglieri dei gruppi d’opposizione “Onda Nuova” e “Rinnovo per Moncrivello” hanno affermato in un comunicato congiunto di riservarsi ogni più ampia azione presso gli organi competenti per contestare la condotta dell’Amministrazione comunale, ossia la convocazione del Consiglio in un momento in cui Santià non poteva prendervi parte. Il capogruppo di “Rinnovo per Moncrivello” afferma anzi che vorrebbe essere ricevuto dal prefetto per discutere del modo con cui è gestito il Comune.
Marco Vigna
Nella foto: il consigliere Piero Santià.
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